La Cisl Medici interviene sul progetto di Ospedale Unico nella Provincia di Imperia

“La strada maestra è la condivisione tra gli utenti della nostra provincia e gli enti preposti attraverso incontri dove si possano esporre e valutare serenamente le diverse e rispettabili posizioni sul progetto dell’ospedale”
La Federazione CISL Medici, visti i numerosi interventi pro e contro l’ ospedale unico per la provincia di Imperia, attraverso il Dottor Gianluca LISA, Segretario Regionale per la Liguria e membro dell’ Esecutivo Nazionale ed il Dottor Claudio DI MOLA Segretario per la Provincia Imperia, esprime il proprio pensiero in merito:
La situazione oggi difficile di una economia globalizzata, non permette alle singole nazioni, come accadeva in passato, di controllare l’ economia; pertanto massima attenzione dovrà essere posta a difesa del Welfare.
Ma non sarà più certo possibile un Welfare a piè di lista, che attinge a briglia sciolta denaro pubblico; per questo, non solo ad Imperia ma in tutto il paese, sarà necessaria una razionalizzazione del sistema ospedaliero.
Non è più pensabile, e crediamo sia responsabile dirlo, oggi l’ospedale sotto casa dove comunque si rimane in attesa di essere inviati verso una struttura più attrezzata, perdendo tempo prezioso nelle urgenze.
Non è più pensabile avere dispersione di personale medico su più presidi ospedalieri, ed è bene che la popolazione lo sappia: i medici ospedalieri già oggi lavorano con organici ridotti (per i risparmi sulla sanità) all’osso con decine di ore mensili di straordinario; un presidio ospedaliero unico permetterebbe i turni di guardia attiva con presenza del medico e sale operatorie aperte su 24 ore, e non la perniciosa “Pronta disponibilità” in cui il medico deve raggiungere da casa il presidio ospedaliero in 30 minuti, situazione in cui anche la foratura di una gomma può diventare esiziale per il paziente.
Quanto sopra vale anche nella nostra provincia, dove non manifestiamo aprioristica contrarietà al progetto di un ospedale unico, che comunque interesserà più i nostri figli se non i nostri nipoti; banco di prova e verifica di fronte alla cittadinanza della fattibilità futura del progetto, saranno i palazzi della salute, già in fase di avanzata progettazione ad Imperia, veri e propri elementi paradigmatici rispetto alla attivazione di un Ospedale unico nella nostra provincia.
Comunque prima dell’ attivazione di un ospedale unico, dovranno essere potenziati i 118, attivati collegamenti stradali idonei ed elicottero dedicato alla nostra provincia, viste le caratteristiche orografiche, al fine di ridurre i tempi di accesso sulle urgenze allineandoli a quelli degli ospedali oggi presenti.
Lascia però perplessi un altro aspetto, di natura politica: mentre la Regione Liguria nel Piano di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera programma la chiusura di più ospedali a favore di presidio unico nella nostra provincia, nello stesso piano prevede di aprire a La Spezia un nuovo ospedale con DEA di secondo livello (con la Toscana ad un passo), mantenendo i vecchi ospedali.
Questo disorienta senz’altro la cittadinanza della nostra provincia che si chiede più che giustamente per quale motivo debba accettare dalla Regione Liguria (oltretutto abitando nel territorio di una ASL considerata “virtuosa”non solo a livello regionale ma anche nazionale anche ad esempio per i risultati raggiunti nel contenimento della spesa farmaceutica) un progetto di razionalizzazione della spesa, mentre a La Spezia ed Albenga, per non far tanta strada, accade l’ esatto contrario contrario.
Crediamo comunque che la strada maestra sia la condivisione tra gli utenti della nostra provincia e gli enti preposti attraverso incontri dove si possano esporre e valutare serenamente le diverse e rispettabili posizioni sul progetto dell’ ospedale unico e la conseguente più idonea ubicazione, per addivenire al meglio per la salute pubblica con ciò che le risorse a disposizione della salute permetteranno.