Il Comitato promotore contro il progetto “Ospedale Unico” a propsito del referendum

12 agosto 2008 | 08:06
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Il Comitato promotore contro il progetto “Ospedale  Unico” a propsito del referendum

Restiamo convinti che su un progetto di riorganizzazione così radicale come quello dell’Ospedale Unico sia impopolare e antidemocratico impedire ai cittadini –utenti della Provincia di potersi esprimere responsabilmente

Sono tanti i motivi le ragioni per indire una consultazione  un referendaria attraverso la quale i cittadini, adeguatamente informati, si esprimano circa
la validità o meno del progetto "Ospedale  Unico". Anche se al Comitato Promotore referendario è stato  contestato  che il quesito in oggetto non
fosse di competenza provinciale ma regionale,  ci sarà comunque lo spazio per un eventuale ricorso in appello. Comunque restiamo convinti che su un
progetto di riorganizzazione così radicale come quello dell'Ospedale Unico sia impopolare e antidemocratico impedire ai cittadini –utenti della Provincia di potersi esprimere responsabilmente.
Ecco le ragioni e le premesse per cui abbiamo pensato di utilizzare uno dei più democratici strumenti consultativi: il referendum:

– l'intero consiglio provinciale ha votato all'unanimità in data 19 novembre 2007 un ordine del giorno (vedi allegato) favorevole ad un nuovo (e
non unico!) ospedale moderno baricentrico *strettamente vincolato* al mantenimento degli attuali presidi ospedalieri di Bordighera e Imperia che dovrebbero conservare  un certo numero di letti per pazienti con patologie di bassa-media intensità ed  un vero Pronto Soccorso.

– Sulla base della deliberazione n° 29 dell'8 agosto 2006 in ottemperanza all'intesa stato-regioni del 23 marzo 2005, l'obbiettivo da raggiungere è uno standard di posti letto ospedalieri a carico del servizio sanitario regionale  non superiore a 4.68 posti letto per mille abitanti di cui: 3.78 per ricoveri acuti e 0.9 per ricoveri di riabilitazione.

– Sulla base dei dati dei primi mesi del 2008 i posti letto per acuti nell'intera provincia sono 610 di cui 268 nel presidio di Sanremo, 251 in quello di Imperia e 91 in quello di Bordighera più 57 di DHospital e 36 di DSurgery (invece di  circa 824 in base alla popolazione della provincia di Imperia di circa 218.000 al 31/05/2007).

– A tutt'oggi i posti letto di riabilitazione (RSA) sono  86 (contro i circa 196 stabiliti) e distribuiti solo in 2 sedi (60 posti a Costarainera e i restanti 26 a Pieve di Teco) ben lontane da un presidio ospedaliero!!

– I posti letto accreditati nelle Residenze Protette (RP) sono a tutt'oggi circa 500  e ne mancano altrettanti; tenuto conto anche dell'elevata popolazione anziana in provincia (il 26% ultrasessantacinquenni contro il 19.5 % della media nazionale). Grazie a tale difetto , la ASL imperiese si colloca al 156° posto su 165 ASL italiane per quanto riguarda il n° di posti letto accreditati in RP.

– Attualmente la ASL 1 imperiese è la più penalizzata rispetto alle altre ASL liguri per quanto  riguarda  l'indice di posti letto ordinari, l'indice del DH, l'indice dei letti di riabilitazione e quello dei letti accreditati presso le RP.

-A tutt'oggi i  servizi sul territorio (ADI) sono estemporanei ed incompleti; le liste di attesa per visite  ed esami strumentali diagnostici superano, in certe discipline, anche i 60 giorni; i tre Pronto Soccorso della provincia sono letteralmente presi d'assalto con lunghissime attese per i pazienti che vi accedono; infine non è infrequente assistere al "tutto esaurito" nei tre presidi ospedalieri e conseguente ricerca di posti letto liberi fuori ASL.

– La quota capitaria in provincia di Imperia è significativamente inferiore alla quota stabilita di 1884 € all'anno (per il 2007 è stata di 1125 €  all'anno contro i 2800 € della provincia di Genova).

– La composizione fisica del territorio regionale rappresenta indubbiamente un ostacolo all'accessibilità  dei cittadini liguri ai servizi sanitari. In particolare esistono molte comunità che risiedono in zone difficilmente accessibili al traffico veicolare e che presentano una struttura delle vie d'accesso tale da richiedere spesso modalità alternative per garantire la tempestività degli interventi ai cittadini ivi residenti (cap. 4.4.2.2. dell'ultimo  Piano Sanitario Regionale). Segnatamente il territorio della ASL 1 imperiese è prevalentemente collinare e montuoso con profonde valli che si spingono nell'interno per decine di Km, viabilità scadente con pochi Km di Aurelia "bis" e  Aurelia a mare molto trafficata specie nel periodo estivo per la presenza di molte decine di migliaia di turisti e binario unico da S. Lorenzo fino a Cervo. Ciò comporta tempi di percorrenza molto lunghi.

– Il progettato Ospedale Unico (per il quale non è stata a tutt'oggi reperita una sede certa) prevederebbe 735 posti letto  di cui 630 per acuti  (invece degli 824 in base alla popolazione provinciale), 50 per DH e 50 per la riabilitazione. Ospiterebbe i medesimi reparti di base e specialistici
attualmente presenti nei tre presidi senza alcuna nuova specialità; il DEA resterebbe di I livello. Dunque non si capisce perché dovrebbero diminuire
le "fughe" di pazienti altrove.

– In periferia i tre ospedali esistenti *perderebbero tutti i letti di degenza e i Pronto Soccorso*  subendo destini differenti:

1) dell'Ospedale di Imperia si conserverebbe solo la palazzina B (Casa della Salute) che diventerà un poliambulatorio più la dialisi, più un posto di
Primo Intervento  costituito da un medico di medicina d'urgenza ed un infermiere  affiancato da un equipaggio del 118 che ovviamente sarà quasi
sempre impegnato sulle emergenze territoriali. Tale soluzione è fortemente peggiorativa e a dir poco obsoleta. L'attuale Pronto Soccorso invece prevede 2 medici, uno di area internistica e uno di area chirurgica,  sulle 24 ore
affiancati da 4 infermieri + personale OSA , l'unità cardiologica – rianimatoria,  una radiologia diagnostica di base, il laboratorio analisi
per le urgenze, il supporto dei consulenti specialisti,  i posti di osservazione breve intensiva (OBI) fino a 72 ore di degenza. Il monoblocco
(pad. A) sarebbe venduto per la solita edilizia abitativa!
Inoltre è prevista la costruzione di un altro edificio denominato Palasanità in via Acquarone a Porto Maurizio sempre con funzioni ambulatoriali, più il
servizio di igiene.

2) stessa cosa avverrà al S. Charles di Bordighera dove sarebbero previsti anche dei letti di Riabilitazione.

3) il presidio "Borea" di Sanremo sarebbe venduto per la solita edilizia abitativa e  verrebbero individuati 2 siti (presso il nuovo Palafiori oppure
presso la ex sede dell'ENEL di Via san Francesco)  che ospiterebbero i servizi ambulatoriali come per la palazzina B di Imperia.
La Casa della Salute, così concepita nel progetto Ospedale Unico, nascerebbe dunque in sostituzione dei presidi ospedalieri esistenti mentre, rifacendoci al testo "La Casa della salute" a cura di Bruno Benigni , responsabile nazionale pensionati, dovrebbe essere "una struttura socio-sanitaria….che tende a riorganizzare nello stesso spazio fisico ciò che oggi è diviso, frantumato e quindi non funzionale al libero accesso dei cittadini ai servizi socio-sanitari…concepita per bacini di popolazione che vanno dai 5 mila a un massimo di 30 mila abitanti".
Sempre in base al progetto Ospedale Unico, che per altro non prevede l'Unità di Emodialisi!!!, gli oltre 150 emodializzati della provincia di Imperia
eseguirebbero il trattamento emodialitico, che consiste nella depurazione del sangue per mezzo di una  circolazione extracorporea, non più in
strutture ospedaliere, ma in strutture ambulatoriali quali le Case della Salute con tutti i rischi del caso visto che il Nefrologo di turno sarebbe
in quasi completa solitudine almeno nel turno pomeridiano.

In un'ottica di riorganizzazione regionale non si capisce perché la provincia di Savona, che ha circa 65000  abitanti in più  rispetto a quella
di Imperia, abbia 4 Ospedali di cui quello di Albenga appena finito di costruire e pronto a breve per l'inaugurazione. Non si capisce perché la
Provincia di La Spezia abbia 75 milioni di euro in più annui, come riconosciuto ultimamente anche dal Presidente della Regione Burlando. Non si
capisce perché la programmazione sanitaria regionale debba continuare a privilegiare la Provincia di Genova, invece di distribuire imparzialmente le
risorse e i servizi spalmati equamente su tutto il territorio regionale .Col progetto dell'Ospedale unico si assisterebbe ad una drastica diminuzione del
personale in servizio (attualmente nel n° di 2620 in tutta l'ASL 1 quindi notevolmente più basso di quello della prov. di Savona, compreso l'Ospedale
di S. Corona, che è di 4438 unità).
Per tutte le suddette motivazioni il costituito Comitato Promotore del Referendum contro l'Ospedale Unico: Chiede di Abrogare il punto 4 che recita " costruzione di un nuovo presidio, sede di DEA, nell'area del ponente ligure in sostituzione dei presidi di Imperia e Sanremo"  e del capitolo "Costruzione nuovo presidio nel ponente ligure (ASL1)" Allegato A del Programma strategico di modernizzazione del parco ospedaliero e territoriale regionale.
Abrogare il progetto della Regione Liguria, di un unico Ospedale in Provincia di Imperia così com'è concepito, con sede di DEA di primo livello, ed accorpamento dell'esistente.

*Si propone**:*
Recupero della quota capitaria spettante a garanzia dei L.E.A. (livelli essenziali di assistenza cioè il tipo di prestazioni sanitarie a carico del Sistema Sanitario Nazionale-Regionale), per diminuire i tempi delle liste d'attesa e le fughe sanitarie).
Equità di trattamento e distribuzione dei servizi in Regione ed in Provincia di Imperia;
Recupero delle percentuali stabilite, (accordo Stato Regioni) sui posti letto per acuti, sulla riabilitazione, sulle RSA,  sulle convenzioni con le
R.P. equamente distribuite negli ambiti dei distretti sociosanitari di: (Imperia – San Remo – Ventimiglia);
La costruzione di  un *NUOVO* Ospedale, *non unico*, baricentrico, con D.E.A. di secondo livello, con tutte  le strutture, i servizi, ed i reparti
specialistici d'eccellenza DEVE ESSERE VINCOLATA al mantenimento degli Ospedali di Bordighera e di Imperia con sede di Pronto Soccorso + OBI e letti di degenza per patologie di media e bassa intensità, cure intermedie, RSA, dialisi, servizi specialistici
ambulatoriali e diagnostici con  D. Surgery e D. Hospital.

Il Comitato promotore contro il progetto "Ospedale Unico