Momento particolare a Sanremo |
Politica
/
Sanremo e dintorni
/

Il centrodestra non vuole intervenire sulle nuove nomine al casinò: “Nessun commento”

29 agosto 2008 | 15:50
Share0
Il centrodestra non vuole intervenire sulle nuove nomine al casinò: “Nessun commento”

Le nuove nomine, ufficializzate oggi dal casinò di Sanremo, non sono state commentate dal centrodestra che si interroga ancora sulla serata di ieri.

"Nessun commento". Questa la reazione del centrodestra alle nomine presentate oggi dal casinò di Sanremo. Che ci sia una certa tensione intorno alla casa da gioco tra gli esponenti del Popolo della Libertà è innegabile, soprattutto dopo le note vicende di ieri sera (descritte in uno dei precedenti articoli della mia rubrica) in cui il ministro Scajola ha dettato le linee riprendendo i propri uomini per le posizioni assunte negli ultimi giorni. Il leader del PdL, senza mezzi termini, ha esortato i suoi alla battaglia politica contro Borea ma lasciando stare il casinò. Sguardi bassi si quindi, ma anche qualche malumore evidenziato pure oggi con questo freddo "no comment" sul nuovo argomento della casa da gioco.

Oltre ai contenuti, che abbiamo già trattato, bisogna capire anche perchè Scajola abbia "rimproverato" i suoi in maniera così plateale e pubblica e non, magari, con un paio di telefonate per avviare un passaparola interno. Secondo alcuni tutto questo non avrebbe fatto altro che compattare il gruppo contro il cda del casinò, che da oggi non sarà più oggetto di attachi ma non godrà ugualmente di simpatie.

Intanto mi ha scritto il vicesindaco Marco Andracco sulla sua frase "Il nostro ministro" rivolta a Scajola:

Non comprendo lo stupore suscitato per aver definito Claudio Scajola il "nostro" Ministro. Scajola non è un ministro straniero, è un ministro italiano, io sono cittadino italiano. Scajola è un mio ministro come Giorgio Napolitano è il mio Presidente della Repubblica. Scajola è "nostro" ministro anche perché espresso dal "nostro" territorio, di cui vorrà rappresentare le esigenze, che i "nostri" amministratori debbono sottoporgli. Insomma, oltre a definirlo (anche) mio ministro, pretendo che lo sia. Piuttosto, noto con evidente piacere che nessuno si è stupito (ovviamente) del fatto che il ministro mi abbia voluto definire "bravo amministratore".

Chiaramente la mia era una battuta e, altrettanto chiaramente, anche la risposta di Andracco è una controbattuta !