Bruno Barbaro sulla proposta deliberativa di ratifica dell’accordo con Italgas

12 agosto 2008 | 17:10
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Bruno Barbaro sulla proposta deliberativa di ratifica dell’accordo con Italgas

“Non mi faccio nessuna illusione sull’esito della votazione. Credo però che di questa pratica se ne parlerà ancora a lungo”

La proposta deliberativa di ratifica dell’accordo con Italgas, all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 13 agosto, se sarà approvata determinerà danni economici consistenti sia al Comune che ai cittadini di Sanremo.
La trattativa con Italgas è stata condotta dall’Assessore all’urbanistica Gorlero pur non avendone mai avuto la delega. La delega ai servizi in rete è stata, infatti, attribuita dal Sindaco in un primo momento all’Assessore Salesi e successivamente all’Assessore ai lavori pubblici Tinelli.
Né il Consiglio né la Giunta hanno deliberato gli indirizzi, le linee guida da seguire, gli obbiettivi da perseguire riguardo il servizio di distribuzione del gas naturale. E neppure hanno deliberato di avviare una trattativa con Italgas.
La trattativa con Italgas è stata portata avanti dall’Assessore all’urbanistica in assenza dei presupposti giuridici e amministrativi necessari per poterlo fare e in palese violazione del principio di trasparenza e delle regole di buongoverno.
Il Comune di Sanremo con la convenzione stipulata il 26 maggio 1989 ha affidato in concessione per 40 anni, senza gara, il servizio di distribuzione del gas naturale a Italgas.
Per la concessione del servizio di distribuzione del gas il Comune non percepisce alcun canone.
Le scadenze di tutte le concessioni del servizio di distribuzione del gas in atto, a seguito di una direttiva Comunità Europea, sono state così fissate dalla legge:
31.12.2007 nell’ipotesi ordinaria;
31.12.2009 se la società concessionaria si trovi in una delle condizioni premiali indicate dall’art. 15 comma 7 del Dlgs. 164/2000 (fusione societaria con raddoppio utenza complessiva, incremento dell’utenza a oltre 100.000 clienti finali, apertura di almeno il 40% del capitale sociale al capitale privato);
31.12.2012 se affidate con gara.
I termini di cui sopra possono essere prorogati di un anno con una scelta del Comune concedente per comprovate e motivate ragioni di pubblico interesse.
La concessione all’Italgas del servizio di distribuzione del gas nel Comune di Sanremo non può, pertanto, andare oltre il 31.12.2009 (prorogabile al massimo fino 31.12.2010 per comprovate e motivate ragioni di pubblico interesse).
La proposta deliberativa di prorogare la concessione fino al 31.12.2012 viola la legge.
Elude l’obbligo del Comune di Sanremo di espletare la gara ad evidenza pubblica per la scelta del nuovo gestore a cui affidare la concessione del servizio di distribuzione del gas a decorrere dal 1.1.2010. E non se ne comprende la ragione, almeno dal punto di vista degli interessi del Comune e degli interessi degli utenti.
Infatti con l’espletamento della gara verrebbero assicurate migliori condizioni economiche e di prestazione del servizio, un più elevato livello di qualità e di sicurezza, piani di investimenti per lo sviluppo ed il potenziamento della rete e degli impianti, per il loro rinnovo e la loro manutenzione, innovazione tecnologica e gestionale.
In tutti i Comuni dove sono state espletate le gare il vantaggio economico, per il Comune e i cittadini, è stato rilevante rispetto alle gestioni precedenti affidate senza gara.
Molte gare si sono concluse con canoni annui di concessione al Comune che vanno dal 45% (indicato anche dalla AEEG come base di gara) fino all’80% del vincolo sui ricavi di distribuzione.
Il Comune di Stezzano (9000 abitanti circa), per fare un esempio, ha posto come base di gara un canone annuo di concessione al Comune di € 332.000 Euro.
Il Comune di Sanremo potrebbe benissimo, tenuto conto dell’indicazione dell’autorità per l’energia elettrica e gas, porre come base di gara per la futura concessione un canone annuo non inferiore ai 2.000.000 di Euro.
Per cui la somma di € 1.204.000 (derivante dal trasferimento in proprietà al Comune dell’ex “Cava Fulcheri” del valore di € 264.000 più il versamento di una somma di € 940.000) che l’Italgas si è impegnata a corrispondere al Comune di Sanremo a titolo di corrispettivo per i tre anni di concessione del servizio di distribuzione del gas dal 1.1.2010 al 31.12.2012 è irrisoria rispetto alle condizioni che offre attualmente il mercato del gas.
Inoltre, nella proposta deliberativa viene omessa ingiustificatamente la norma contenuta nella legge 222/2007 secondo la quale a decorrere dal 1.1.2008 i Comuni possono incrementare per il periodo di proroga il canone delle concessioni di distribuzione del gas fino al 10% del vincolo sui ricavi di distribuzione, destinando prioritariamente le risorse aggiuntive all’attivazione di meccanismi di tutela relative ai costi dei consumi di gas da parte delle fasce deboli di utenti.
Il Comune di Sanremo ha il diritto-dovere di applicare all’Italgas la suddetta norma e di destinare i proventi del canone prioritariamente a tutela delle fasce deboli di utenti.
Il vincolo sui ricavi di distribuzione del Comune di Sanremo indicato nella narrativa della proposta deliberativa è di € 6.085.116. Quindi, potrebbero essere introitati dal Comune per il servizio di distribuzione del gas, col vincolo di destinazione alla tutela delle fasce deboli di utenti, € 608.500 per il 2008 e € 608.500 per il 2009.
L’impegno di Italgas di estendere la rete di distribuzione del gas e di potenziare l’assetto distributivo non è una novità. Questo impegno era già previsto dalla convenzione del 1989. Così come era già prevista la possibilità per il Comune di acquistare dall’Italgas l’ex “Cava Fulcheri” ad un prezzo equo.
La proposta deliberativa contiene anche una serie di vincoli molto pesanti per il Comune, peraltro contraddittori con le normative di legge, e tali da rendere difficoltosa la realizzazione della gara.
Stupisce l’illogicità della nota del 24.08.2005 prot. 44790 con la quale il Comune attiva un procedimento volto alla determinazione del termine ultimo della concessione del servizio di distribuzione del gas in quanto la scadenza della concessione è stabilita dalla legge. E stupisce ancor più che con la stessa nota il Comune chiede all’Italgas di conoscere gli intendimenti della società riguardo agli importanti compendi immobiliari di sua proprietà ubicati nel territorio del Comune ed in parte già interessati dagli accordi sottoscritti.
Non mi faccio nessuna illusione sull’esito della votazione. Credo però che di questa pratica se ne parlerà ancora a lungo.