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Pippione scatenato in consiglio comunale contro l’Amministrazione “Meno arroganza e più rispetto”

7 luglio 2008 | 22:13
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Pippione scatenato in consiglio comunale contro l’Amministrazione “Meno arroganza e più rispetto”

Con la passione politica e la grinta che lo contraddistingue l’ex sindaco prende a forza la parola, in merito alle famiglie sfollate da dicembre da via Galilei, e scaglia parole pesantissime contro l’Amministrazione Comunale.

"C'è un disinteresse assoluto nei confronti dei cittadini, se non fate nulla io domani mi rechero alla Procura della Repubblica". E' il Leo Pippione che tutti conosciamo a pronunciare queste pesanti parole durante il consiglio comunale di Sanremo. L'ex sindaco (che ricordiamo è in maggioranza), al termine di una lunghissima discussione sulla viabilità cittadina, ha preso a forza la parola, nonostante il presidente Bruno Marra avesse dichiarato chiusa la parte delle interpellanze e degli ordini del giorno, ed ha sollevato il problema delle famiglie che, da dicembre ad oggi, non sono ancora potute rientrare nelle proprie abitazioni in via Galilei a causa della famosa frana della vigilia di Natale. ""Desidero che l'Amministrazione Comunale assuma le sue responsabilità altrimenti domani vado alla Procura della Repubblica – ha esordito – Sono nove mesi che otto famiglie si trovano fuori di casa senza che l'Amministrazione abbia avuto il buon gusto di andare a vedere come vivono. Ora che noi abbiamo aperto la strada si può far intervenire la protezione civile per verificare l'agibilità delle loro abitazioni. Di chi è la responsabilità ? Io credo anche del Comune che ha dato una licenza edilizia che fa schifo (riferendosi ai lavori in corso nella zona sottostante il crollo n.d.a.). Caro sindaco e cari assessori, vi dovete muovere e consentire a questi cittadini di avere le loro proprietà. Se non farete nulla io andrò alla Corte dei Conti e dove devo andare. C'è un disinteresse assoluto nei confronti dei cittadini. Meno arroganza e più rispetto per la città !".

Tra i banchi della giunta è calato il gelo, mentre tra quelli del consiglio è nato un siparietto con Umberto Bellini di Alleanza Nazionale che ha tentato di prendere la parola per sollevare altre problematiche, l'esperto Leandro Faraldi del Partito Democratico che è intervenuto anche lui creando confusione e così annientando anche le parole di Bellini. L'assessore Gian Maria Tinelli ha chiesto di poter rispondere a Pippione. Alla fine Marra, dopo aver fatto tacere tutti con non con poca fatica, ha minacciato di sciogliere la seduta ed è passato al successivo punto all'ordine del giorno ovvero la convenzione Festival.

Il gelo di cui prima parlavo però è rimasto e Pippione, che non più tardi dell'ultima seduta si era distinto per un malumore su come era stata gestita la serata che aveva portato alla mancanza del numro legale, si è confermato un vero mastino.