Dal 26 al 30 giugno una cinquantina di antiquari a Sanremo presso il Palafiori
Gli orari di apertura del Salone sono: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00, tranne sabato 28 che l’apertura viene prolungata sino alle 22.00
Dal 26 al 30 giugno una cinquantina di antiquari provenienti da Francia ed Italia saranno a Sanremo presso il Palafiori per il salone degli antiquari.
Il Salone dell'Antiquariato è organizzato dalla società Cote Azur di Nizza, con il supporto logistico di Sanremo Promotion.
Gli orari di apertura del Salone sono: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00, tranne sabato 28 che l'apertura viene prolungata sino alle 22.00.
Questo nuovo salone organizzato dalla società Cote Azur di Nizza ha coinvolto numerosi antiquari francesi, provenienti da: Parigi, Grenoble, Marsiglia, Lione, St Tropez ecc.
Il salone è conosciuto per la serietà con cui è organizzato, per la qualità e per la varietà degli oggetti presentati, ogni stand sorprenderà per l'eleganza, l'offerta sarà molto differenziata in quanto si potranno trovare rarissime opere d'arte, ricche e varie collezioni nei seguenti campi: mobili dal XVII al XX secolo; gioielli d'epoca dal XVIII al XX secolo, quadri antichi dal XVII al XIX secolo, scuola francese e provenzale, quadri moderni, arte religiosa, statue, bronzo e terra cotta, incisione antiche, tappeti d'oriente. Arte del XX sec: art deco, anni 50 e 70, arte contemporanea, design.
Oltre al salone in questi cinque giorni ci saranno alcune presentazioni:
a.. Sabato 28 giugno alle 17.00 presentazione arte dei tappeti orientali;
b.. Domenica 29 giugno alle 17.00 presentazione arte religiosa relatore Bertrand Dard
c.. La dottoressa Loretta Marchi, lunedì 30, al Palafiori, presenterà la preziosa collezione del Museo di Villa Luca, in cui è stato trasferito l'intero materiale bibliografico e pittorico della storica Raccolta "Rambaldi". L'incotnro è organizzato dall'Assessorato alla Cultura guidato dal'assessore Daniela Cassini. La Raccolta Rambaldi consta di 100 opere pittoriche comprese dal XV al XIX secolo e di oltre 5000 volumi con edizioni rarissime e manoscritti legati al Risorgimento Italiano.
Istituita nel 1865, la Raccolta Rambaldi trova la sua origine nel lascito che il sacerdote Paolo Stefano Rambaldi (1803-1865) destinò alla sua morte al comune natio di Colla, oggi Coldirodi, frazione di Sanremo.
Paolo Stefano Rambaldi fu per molti anni rettore del Seminario di Firenze. I rapporti di amicizia con Vincenzo Gioberti e Pellico causarono la sua rimozione dalla carica quando gli Austriaci occuparono la città in seguito ai moti rivoluzionari. Da allora visse poverissimo e perseguitato. Solo 10 anni dopo il governo della Toscana gli affidò l'istruzione catechistica nel Liceo mentre nel 1863 Vittorio Emanuele II gli assegnò una pensione annuale sulla mensa della Real Basilica di Superga.
Alla morte, Paolo Stefano Rambaldi lasciò al Municipio della Colla la sua biblioteca di oltre 5000 volumi e una piccola collezioni di stampe. La raccolta di
dipinti avrebbe dovuto essere impegnata per pagare i creditori e il trasporto dei libri da Firenze al comune natio. Il Consiglio Comunale, invece, deliberò di accollarsi tali oneri e di acquistare la quadreria per conservare intatto l'insieme, onorando la memoria del dotto concittadino.
La Biblioteca conserva oltre 5000 volumi, tra cui 27 preziosi incunaboli, rare cinquecentine, manoscritti e un epistolario del Rambaldi con figure significative del Risorgimento e personaggi illustri del tempo tra cui Alessandro Manzoni, Silvio Pellico, Vincenzo Gioberti e Massimo D'Azeglio.
L'incremento librario successivo all'acquisizione del fondo fu sempre molto
limitato. Tuttavia sono presenti le opere di un altro collantino famoso, il padre barnabita Giovanni Semeria (1867-1931), autore di libri religiosi e noto
predicatore. Per intendere il carattere della quadreria, è necessario tenere presente l'origine fiorentina di Paolo Stefano Rambaldi e il trasferimento postumo in quest'angolo della Riviera. Tra le opere più significative del materiale pittorico si segnalano "La Madonna con il Bambino" attribuita a Lorenzo di Credi (1456-1537); la "Sacra Famiglia" di Fra Bartolomeo della Porta (1475-1517), ovvero 4 tavolette di Aurelio Lomi e altre di Salvator Rosa, Michele Rocca, Jacopo Ligozzi.