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Questa mattina un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terrorismo

9 maggio 2008 | 11:29
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Questa mattina un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terrorismo

Il minuto di silenzio è stato preceduto da un breve discorso nel quale il presidente ha anche salutato ed espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai quattro consiglieri regionali eletti al Parlamento.

Questa mattina, in occasione del trentesimo anniversario della morte di Aldo Moro, il presidente dell’Assemblea legislativa Giacomo Ronzitti ha aperto la seduta del Consiglio Regionale chiedendo di osservare un minuto di silenzio per celebrare il Giorno della memoria, istituito per ricordare tutte le vittime delle terrorismo e delle stragi.
Il minuto di silenzio è stato preceduto da un breve discorso nel quale il presidente ha anche salutato ed espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai quattro consiglieri regionali eletti al Parlamento.

Questo il testo del discorso del Presidente Giacomo Ronzitti:

Signori consiglieri,
teniamo oggi una riunione straordinaria dell’Assemblea legislativa regionale per eleggere i Vice Presidenti del Consiglio e nei prossimi giorni dovremo procedere ad altri adempimenti statutari  a seguito della elezione  alla Camera dei deputati e al Senato della  Repubblica di diversi nostri colleghi, che forse per la prima volta, in modo concomitante e così numerosi sono stati eletti parlamentari.
Ciò credo, al di là delle appartenenze politiche, non può che essere motivo di soddisfazione per tutta l’ Assemblea sia per il rispetto che portiamo  loro,  sia perché l’esperienza da essi  maturata in quest’aula sarà certamente preziosa per il lavoro che li attende nell’interesse del paese e dell’intera comunità ligure.
A loro tutti, a Sandro Biasotti, a Claudio Gustavino, a Franco Orsi e a Giovanni Paladini vanno le nostre più vive congratulazioni e il nostro più sincero  augurio di buon lavoro nel nuovo prestigioso incarico,
Cari colleghi,
oggi ricorre anche il 30° anniversario dell’assassinio di Aldo Moro.
In queste ore infatti 30 anni fa in via Caetani veniva fatto ritrovare il suo corpo privo di vita nel bagagliaio di una Renault rossa.
55 giorni erano passati dal quel mattino del 16 marzo, quando venne rapito dalle Brigate Rosse mentre la sua scorta veniva barbaramente trucidata.
Ma ancora oggi, mentre non si è affievolito il senso dell’orrore e del dolore per quelle vittime innocenti, non di meno sentiamo quanto profonda fosse la ferita che veniva inferta al tessuto democratico della nazione.
Con l’assassinio di Aldo Moro si voleva infatti colpire il cuore dello Stato e sbarrare la strada al dialogo aperto tra le grandi forze popolari del paese.
Di quella terribile stagione di piombo resta in noi vivo il senso della responsabilità e dell’unità nazionale che le componenti  politiche tutte seppero far prevalere sulle pur legittime e non secondarie differenze.
Così come di Aldo Moro resta, anche per chi gli è stato avversario in vita, la lezione del grande statista, la lezione del padre costituente e del politico sapiente che sapeva sempre ricercare le ragioni del confronto e dell’incontro quando questo poteva risultare utile al bene comune.
Di lui certamente resta ancora oggi vivo in noi l’accorato appello a saper coniugare sempre i diritti ai doveri, in una stagione nella quale le insicurezze e le inquietudini che attraversano la società potrebbero spingere a rompere quei vincoli di solidarietà che sono fondamento del vivere civile.
In memoria dunque di Aldo Moro, degli uomini della sua scorta e di tutte le vittime del terrorismo cui è stato dedicato questo giorno, invito ad osservare un minuto di silenzio.