Maixei, il vino che difende la tradizione si veste di nuovo

Questi vini nascono dalla ricerca sapiente di un tipo di vinificazione nuovo, che parte dalla selezione delle migliori uve rossese
“Esperienze conseguite in questi anni, nelle vigne e in cantina sono un patrimonio che mettiamo a disposizione di tutto il settore. Perché pensiamo che non debbano esserci segreti nel cammino della qualità, della difesa di queste nostre aziende viticole”.
È quanto ha dichiarato questa mattina Franco Ardissone, presidente della Riviera dei Fiori, cooperativa che dal 1978 raccoglie i conferimenti delle uve Rossese di Dolceacqua dei piccoli produttori. Un lavoro attento e prezioso quello avviato dalla cooperativa sociale che mira a difendere il territorio dall’abbandono, contribuendo a migliorare dal punto di vista qualitativo, la produzione della DOC Rossese di Dolceacqua. Un progetto che lega alle antiche tradizioni locali l’importante vitigno autoctono, coniugando l’essenza dei muretti a secco (i maixei), radici profonde della tradizione ligure e da oggi simbolo della nuova produzione, con il sapore ricco di profumi e memorie del prodotto, quale è il Rossese di Dolceacqua.
I vini Maixei nascono dalla ricerca sapiente di un tipo di vinificazione nuovo, che parte dalla selezione delle migliori uve rossese: solo se posseggono determinati parametri messi a punto dagli enologi della cooperativa (grappoli maturi provenienti da vigne più vecchie che conferiscono la tipica tonalità del colore e la migliore acidità reale) , possono, infatti, concorrere alla produzione. La caratteristica che contraddistingue i vini Maixei è data dal metodo di vinificazione. Per Pasquale Restuccia, enologo della Cooperativa, mantenere un’elevata qualità del vino è indice di un attento processo mirato a conferire solo uve puro rossese, e limitando all'essenziale gli interventi previsti utili a garantire la salubrità e la qualità del prodotto. Grazie agli interventi operati dagli enologi nelle varie fasi della vinificazione, sono stati migliorati ed esaltati colore, profumo e stabilità necessari a conservare la tipicità e la tradizione del nobile vino.
Tradizione e innovazione per i vini della Cooperativa Riviera dei Fiori, che ogni anno produce circa 55 mila bottiglie di Rossese, pari a 440 hl di vino, grazie ai conferimenti di 46 piccole aziende, che geograficamente si collocano tra Dolceacqua e Soldano. La Cooperativa Rappresenta il 18% del mercato del Rossese di Dolce acqua Doc.
Il Rossese Dolceacqua si veste oggi di un nuovo vestito, un’etichetta che sposa l’eleganza e la tradizione del territorio. Una capsula sul collo della bottiglia richiama i muretti a secco, elemento artistico e strutturale tipico delle fasce liguri, mentre il Castello dei Doria e il Ponte a schiena d’asino rivestono nell’ordine le bottiglie di Rossese di Dolceacqua e Rossese di Dolceacqua Superiore, la vera novità della produzione della Cooperativa, che dovrà attendere ancora qualche mese prima di poter regalare l’ottima qualità del grande vino.
Alla conferenza di presentazione è inoltre intervenuto l'Assessore regionale all'Agricoltura, Giancarlo Cassini, che ha incoraggiato il lavoro e il progetto avviato dalla Riviera dei Fiori S.c.a.r.l., al fine di valorizzare non solo il territorio ma anche una produzione che ha contribuito a fare la storia della viticoltura ligure.