Carcinoma mammario: il futuro è la genetica

9 maggio 2008 | 14:05
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Carcinoma mammario: il futuro è la genetica
Carcinoma mammario: il futuro è la genetica
Carcinoma mammario: il futuro è la genetica

Conclusi i lavori del convegno che ha visto interessati direttori di struttura ed esperti del settore

Il futuro per superare e combattere il carcinoma mammario sta nella genetica. È quanto emerso dagli interventi tenutisi oggi durante il convegno “Carcinoma mammario: dalla ricerca alla pratica clinica”, organizzato a Sanremo presso l’Hotel Londra dal Club degli Ex Allievi della Scuola Italiana di Senologia in collaborazione con la LILT sezione provinciale di Imperia.
Di grande interesse l’intervento tenuto dalla dott.ssa Maria Grazia Daidone, Direttore della U.O. Ricerca Traslazionale dell’Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano (INT), esperta conoscitrice del gene profiling. Il modello, e conseguentemente le attuali procedure di diagnosi e terapia, sono stati messi in discussione da dati epidemiologici e dai risultati degli studi sul profilo genico che suggeriscono che le cellule tumorali possono, fin dalle fasi iniziali, staccarsi dal tumore primario, disseminare per via linfatica o ematica ed acquisire poi ulteriori alterazioni negli organi secondari. Attraverso lo studio della genetica e della genomica in particolare è possibile studiare da vicino il tumore alla mammella e intervenire attraverso una diagnosi corretta che permetta la guarigione della paziente.
Molto atteso anche l’intervento del dott. Paolo Veronesi, Direttore divisione di Senologia dell’Istituto Europeo di Oncologia. Il Direttore ha presentato la tecnica del linfonodo sentinella. Il concetto identifica il primo linfonodo di una catena linfatica interessato da eventuali metastasi. In chirurgia oncologica la linfadenectomia, ovvero l'asportazione completa delle catene linfatiche distrettuali, è ritenuta un momento fondamentale dell'intervento. Soltanto l'asportazione in blocco del tumore, del tessuto che lo contiene e delle strutture circostanti, comprese le vie linfatiche, garantisce la necessaria radicalità dell'intervento. “Nel caso del cancro della mammella – ha dichiarato il dott. Veronesi – è senz’altro importante che la donna abbia iniziato un processo di prevenzione e che una volta riconosciuta la possibilità di cellule danneggiate, iniziato fin da subito le cure necessarie per asportazione della parte malata”.
In conclusione il dott. Battaglia, coordinatore dei lavori, ha sottolineato come siano le donne le principali artefici della propria salute. Solo attraverso un sistema di prevenzione, che offra loro fin dall’età di 30/35 anni, costanti screening, mammografie ed ecografie le donne oggi possono riconoscere la malattia e iniziare da subito le terapie utili e necessarie a superare gli stadi più avanzati. “Solo due anni fa – ha concluso Battaglia – il prof. Umberto Veronesi dichiarava che il 75% delle donne colpite da carcinoma mammario guariva. Oggi quella cifra è superata, visto che l’83% vince la malattia e ritorna a condurre una vita normale”.
Alla realizzazione dell’evento, che ha coinvolto oltre 80 medici e tecnici provenienti da tutta Italia, hanno contribuito: attraverso la concessione del patrocinato, l’ASL 1 Imperiese e l’Ordine dei Medici della Provincia di Imperia, mentre il Comune di Sanremo, la Provincia di Imperia, la Banca CARIGE e Sanremo Promotion hanno offerto il loro particolare sostegno alla buona riuscita del meeting.