Tutto esaurito per la conferenza sul rispetto di questa mattina, 4 aprile, organizzata dalla F.I.D.A.P.A.

4 aprile 2008 | 09:25
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Tutto esaurito per la conferenza sul rispetto  di questa mattina, 4 aprile, organizzata dalla F.I.D.A.P.A.
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Nella Sala Congressi del Palafiori questa mattina era difficile trovare un posto libero per sedersi. Di questo si ringraziano le scuole che hanno aderito al convegno.

Questa mattina ha avuto luogo presso la Sala Congressi del Palafiori a Sanremo l'incontro pubblico organizzato dalla Federazione Italiana Donne Arte Professioni Affari che ha voluto trattare il tema del rispetto. La sala è stata riempita totalmente dalle classi delle terze medie e delle superiori alle quali era effettivamente dedicata la giornata vista l'esigenza, recepita dalla F.I.D.A.P.A e dalla sua presidentessa Maura Grimaldi Fazzini, di ascoltare e comprendere le esigenze profonde degli adolescenti che spesso denunciano il loro disagio attraverso una ribellione alle regole del mondo adulto tramite una "mancanza di rispetto".
Ad aprire la mattina sono state le autorità locali che hanno sposato il progetto ritenendo necessario e dovuto parlare ai giovani di un valore importante come il rispetto. Erano presenti anche i rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti di Imperia che hanno introdotto l'argomento rispetto tramite un loro filmato nel quale hanno intervistato giovani e adulti chiedendo loro cosa pensassero non solo del concetto di rispetto in generale, ma anche più precisamente, rivolto agli stranieri. Successivamente la Dott.ssa Valeria Mosca, Neuropsichiatra Infantile, ha voluto sottolineare due aspetti importanti del tema, ovvero il bisogno di ascolto e consapevolezza da parte degli individui per poter dare e avere rispetto. La Dottoressa, sensibile al problema dell'handicap, ha sottolineato come, se si conoscessero le sofferenze che accompagnano i ragazzi con handicap, probabilmente non si userebbero più termini impropri per offendere i compagni. Dopo la Dott.ssa Mosca ha preso la parola il Professor Marco Braghero, Responsabile Ufficio Studi e Programmazione USP Imperia, il quale è partito dall'epistemologia del termine rispetto, evidenziando come sui vocabolari la definizione di questo termina sia legata 2 volte su 3 al concetto di sentimento più che di semplice osservanza delle regole; tale termine può assumere per ognuno un significato diverso che va oltre il rispetto delle leggi ma si riallaccia ad un tema più morale ed etico che parte dal non voler nuocere a se stessi né agli altri. Per esporre questi argomenti il Professore ha mostrato alcuni stralci presi dal film Billy Eliot e un audio di Gaber nel quale l'autore racconta un sogno dove si trovava su una zattera in mezzo al mare e vedendo in lontananza una persona tra le onde viene attanagliato dal dubbio morale se salvarlo, rimanendo fedele ai propri principi di aiuto e accoglienza, o se pensare alla propria vita e lasciarlo affogare, non c'è una soluzione al sogno, se non uno successivo in cui è lui stesso che sta affogando ed un altro è sulla zattera. Questo per spiegare come a volte ci si possa trovare di fronte ad amletici dubbi morali che probabilmente si risolverebbero se ci si mettesse anche dall'altra parte.
Prima del dibattito finale ha preso la parola il Dottor Roberto Ravera, Psicologo e Direttore della Struttura Complessa Psicologia ASL1 Imperiese, il quale ha espresso un pensiero che in realtà appartiene ad ognuno di noi oggi, il bisogno di tornare a trasmettere ai giovani la cultura del silenzio, del rispetto verso l'altro, i ragazzi devono riappropriarsi di quel valore del rispetto per il mondo che sembra perdersi. Il rispetto può esprimersi in molte forme, e permea tutta la nostra vita a partire dalla relazione coi genitori fino ad arrivare alle relazioni amicali e amorose, e il tutto passa attraverso una capacità acquisita di controllare le nostre emozioni e attraverso la prima forma di rispetto che è l'ascolto.
Gli studenti hanno partecipato in modo positivo ed interessato all'evento dimostrando come in realtà siano consapevoli, aldilà delle loro ribellioni legate all'età, del bisogno di rispetto che è presente nella società.