Progetto per un Centro/Laboratorio per la Pace

10 aprile 2008 | 06:16
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Progetto per un Centro/Laboratorio per la Pace

Lo ha presentato al Sindaco Il consigliere comunale incaricato ai temi della Pace, prof. Dario Daniele

Il consigliere comunale incaricato ai temi della Pace, prof. Dario Daniele, ha consegnato ufficialmente al Sindaco di Sanremo, Dr. Claudio Borea, e all’Assessore alla Cultura della città matuziana, Daniela Cassini, il progetto per l’istituzione, in città, di un centro/laboratorio per la Pace. La consegna è stata accompagnata da una petizione di richiesta firmata da alcune centinaia di cittadini.
Il consigliere Dario Daniele: “L’idea si inserisce nel percorso che Sanremo ha compiuto negli ultimi quattro anni, un percorso importante nel cammino di costruzione di una “Città di Pace”. Nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 2006, dopo un ampio dibattito, è stata infatti approvata la denominazione di “Città Internazionale per la Pace, la Nonviolenza e i Diritti Umani”. La manifestazione “Un Ottobre di Pace”, arrivata alla sua terza edizione quest’anno, ha acquisito una dignità nazionale. Inoltre nel territorio sanremese hanno trovato felice “asilo” realtà internazionali come l’Istituto di Diritto Umanitario, la sede nazionale dell’Organizzazione Internazionale Non Governativa ASSEFA, la prestigiosa Villa Nobel, con le sue prerogative di centro culturale e i suoi contatti con la Fondazione dei Premi Nobel di Stoccolma.
Infine, nel tessuto sociale cittadino, si sono coordinate realtà che da sempre si distinguono per l’impegno serio e costruttivo rivolto alla Pace, alla Solidarietà, alla Nonviolenza.
E’ giunto quindi il momento di un ulteriore “salto di qualità”. La città è ora certamente matura per porsi come capofila nell’impegno per la Pace.
Il Sindaco si è dimostrato molto convinto dell’idea e l’Assessore alla Cultura avrebbe già individuato spazi idonei per l’ubicazione della innovativa area museale. Essendo poi la prima esperienza di questo genere in Italia, ci potranno essere cofinanziatori del progetto e sarebbe già emerso un interesse di altri enti.”

Perché un Centro/Laboratorio per la pace
Da alcuni anni è stato costituita una rete internazionale dei Musei per la Pace, sparsi un pò ovunque nel mondo, allo scopo di scambiare esperienze e attivare un percorso di ricerca che permetta di rendere più efficace l’azione di educazione alla nonviolenza mediante lo strumento museale. In realtà l’idea di museo si è andata trasformando nel tempo passando da strutture statiche, meramente espositive, verso soluzioni sempre più interattive, dinamiche, in continua trasformazione ed evoluzione per interagire positivamente e creativamente con il pubblico.
A titolo di esempio, segnaliamo alcune delle realizzazioni più significative. A Delhi è stato realizzato il Gandhi Smriti (memoriale di Gandhi), con tecnologie digitali interattive particolarmente suggestive e adatte a un pubblico giovanile; a Caen, in Francia, è stato incaricato Johan Galtung, il noto studioso di ricerca per la pace, per la progettazione di un museo, già aperto al pubblico, centrato non tanto sulla memoria del passato (pace negativa) quanto proiettato sul futuro (pace positiva). Un altro esempio degno di nota è lo straordinario museo sull’apartheid realizzato recentissimamente a Johannesburg (si veda la presentazione su “Il sole 24 ore”, domenica 3 febbraio 2008), a partire dalla importantissima idea di “ricordare per riconciliarsi”
Ma anche in molti altri paesi, Giappone, Spagna, Usa, Germania, esistono importanti strutture museali degne di nota.
Oltre a promuovere una autentica riconciliazione, la funzione di questi musei è quella, di “imparare dagli errori” per non ripeterli, elaborando una terapia del passato per evitare che in futuro si ripercorrano strade sbagliate, che hanno seminato lutti, stragi, genocidi in ogni angolo del mondo.
In breve, si tratta di apprendere dai grandi maestri che ci hanno preceduto, e dal continuo lavoro di ricerca e sperimentazione, l’arte e la scienza della ”trasformazione nonviolenta dei conflitti”.
L’idea di base è quella di creare, nella nostra città, il primo centro/laboratorio della Pace italiano.
Questa nuova area museale ha anche altri forti elementi di interesse, oltre a quelli già indicati:
– una evidente valenza di interesse turistico (con la possibilità di intercettare un turismo scolastico oggi pressoché assente nella nostra città, capace di coprire periodi dell’anno con scarsità di turisti);
– una funzione sociale ed educativa per la nostra comunità;
– un contributo culturale importante in un contesto locale certo non sempre esaltante;
– un contributo di valori rivolto ai giovani, tale da offrire stimoli nuovi ed ideali positivi nei quali credere;
– la creazione di una realtà culturale di spessore tale da portare ulteriore prestigio alla nostra città;
– la creazione di una realtà internazionale che possa offrire occasioni di uscita da un provincialismo che a volte, e per taluni, risulta sempre più difficile da sostenere.
Per concludere si ricorda che l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha proclamato questo decennio "Decennio dell'educazione alla pace e alla nonviolenza": il progetto proposto di centro/laboratorio nazionale per la Pace potrebbe davvero diventare una importante iniziativa italiana per un’adesione reale all’invito dell’ONU, in un momento internazionale piuttosto difficile, in cui certi equilibri geo-politici sembrano vacillare.