Marco Buticchi domani pomeriggio ai Martedì Letterari presenterà il libro “Il vento dei Demoni”

21 aprile 2008 | 16:45
Share0
Marco Buticchi domani pomeriggio ai Martedì Letterari presenterà il libro “Il vento dei Demoni”

Il grande autore presenterà il suo ultimo libro pubblicato.
L’ingresso è libero.

Domani pomeriggio, alle ore 16,30 presso il Teatro del Casino, Marco Buticchi, grande autore di thriller, nell'ambito degli appuntamenti dei "Martedì Letterari" di Ito Ruscigni,  presenterà il suo ultimo libro "Il vento dei Demoni" edito da Longanesi.

L'ingresso è libero.

“Il vento dei Demoni”

Scrive Marco Buticchi
Ogni mio romanzo nasce da una sorta di “folgorazione”: particolari che potrebbero apparire come secondari sono invece capaci di mettere in moto i meccanismi che conducono alla costruzione e alla stesura di un’opera narrativa.
Tempo fa ascoltai un noto giornalista e storico affermare che «Non è possibile raccontare diversamente ciò che accadde».
Quella frase mi portò a pensare a che cosa fosse accaduto, non già nell’ “oscuro” Medioevo , bensì in quello che da poco tempo chiamiamo “il secolo scorso”.
Coloro i quali presero il sopravvento e giunsero a un passo dal dominio assoluto sulla Terra non erano però eccelsi statisti o generali maestri nell’arte militare: si trattava di commercianti di polli, sottufficiali dell’esercito, coltivatori diretti, cadetti d’accademia falliti.
Tutti i vertici del Terzo Reich sembravano però uniti da una spietatezza inenarrabile e da strenue frequentazioni esoteriche.
Davvero tutto ciò che “non è possibile raccontare diversamente” ha avuto termine quando l’esercito alleato, espugnando Berlino nella Primavera del 1945, scrisse la parola fine a margine di una delle pagine più nere della Storia dell’uomo?
Un’altra pagina oscura, anch’essa come vedremo collegata ai rituali nazisti, venne scritta nei primi anni del tredicesimo secolo: il Papa, all’epoca, mosse addirittura una crociata per eliminare una enclave religiosa nei paesi della Linguadoca.
I Catari, così venivano chiamati coloro che per la Chiesa altro non erano se non peccatori e eretici, diedero vita a una eroica resistenza che ebbe termine con la presa dell’ultima roccaforte: l’inespugnabile fortezza del Montsegur.
E proprio nella zona del Montsegur si svilupparono le ricerche di Otto Rahn, un singolare archeologo divenuto poi sottufficiale delle SS. Per certo Rahn riferiva gli esiti delle sue misteriose ricerche in Linguadoca esclusivamente a uomini come Himmler e Heydrich quando questi si trovavano ai vertici del Reich. Fu forse proprio il Reichsfurer SS Himmler a finanziare svariate iniziative di Otto Rahn, dalla pubblicazione di scritti sui Catari, all’apertura di un hotel nelle terre teatro degli scontri che misero fine alla crociata.
Il principale motivo per cui i nazisti e la loro ideologia capitolarono è, a parer mio, da ricercarsi nelle tecnologie belliche che, a metà del ventesimo secolo, si aprirono all’era atomica. La difficoltà di reperire materiale fissile fu il motivo principale per cui i nazisti non riuscirono mai a realizzare un loro ordigno ad alta potenzialità distruttiva che avrebbe potuto cambiare gli esiti della Storia.
Ancora sono a chiedere: davvero tutto ebbe termine alla conclusione del Secondo Conflitto Mondiale?
Ma forse ancor più oscure potrebbero essere le origini…
I membri di un’antica tribù preistorica adorano una Pietra dai misteriosi e terribili poteri. Attorno a quel sacro oggetto si scatenano le brame di chi vuole impossessarsene per piegare la volontà delle altre tribù.
Sullo sfondo di una storia d’amore di quattromila anni orsono, potrebbe sembrare che nulla possa cambiare l’indole malvagia e prevaricatrice degli esseri umani.
E ancora sarà una storia d’amore a attenuare il cupo scenario di una sanguinaria crociata medievale scatenata nel cuore dell’Europa dalla Chiesa contro i Catari. Forse un mezzo per cambiare lo scontato esito di un’impari battaglia ci sarebbe… sarebbe sufficiente che il nobile Aymon de Daigne ricorresse ai poteri di un’antica e misteriosa Pietra… Una Pietra che già nella notte dei tempi veniva venerata dagli uomini che ne conoscevano il terribile potere.
Come mai Otto Rahn arriva in Linguadoca sul finire degli anni 20, ma soprattutto, che cosa cerca Otto Rahn? Non è singolare che un semplice sottufficiale delle SS sieda al medesimo tavolo, in ristoranti di lusso, con Himmler e Heydrich?
Che cosa ha trovato Otto Rahn, prima di essere misteriosamente rinvenuto “suicida” ai piedi di un ghiacciaio austriaco?
I cieli tersi del Brasile fanno da sfondo a un’altra vicenda che ha come protagonista un giornalista italiano che si reca, negli anni ’70, a intervistare uno tra gli uomini più ricchi al mondo. Ma la ricchezza non pare essere la sola variabile incalcolabile del miliardario brasiliano: la sua intera esistenza sembra disseminata di misteriose lacune.
Simon Wiesenthal, scampato a tredici campi di sterminio, riuscì a assicurare alla giustizia un migliaio di criminali di guerra nazisti sfuggiti alla cattura.
Sarà proprio il “Cacciatore”, così veniva soprannominato Wiesenthal, a consegnare a Oswald Breil un vecchio diario, un’agenda nella quale un giornalista italiano ha riportato con precisione i fatti salienti del suo ultimo e drammatico viaggio in Brasile.
Da quel momento, Breil e Sara Terracini verranno inghiottiti da un vortice capace di ghermire i secoli più remoti sino a giungere ai giorni nostri.
E sarà infatti ai giorni nostri che sfoceranno gli eventi, anche i più lontani, trasformandosi in situazioni talmente pericolose da pregiudicare la sopravvivenza della specie umana.
Che cosa succederebbe se, in momenti di tensione come quelli che stiamo vivendo, un’abile congiura ordita dai servizi segreti americani riuscisse a detronizzare il presidente iraniano regolarmente eletto? Che cosa succederebbe se, il nuovo capo di stato, si rivelasse ancor più “canaglia” di quello appena spodestato?
Che cosa accadrebbe, infine, se quest’ultimo usurpatore tentasse di entrare in possesso, come altri dittatori avevano prima di lui tentato di fare, di una antichissima Pietra, le cui origini si perdono tra i meandri del tempo