Il 6 maggio ai Martedì Letterari del Casinò la presentazione del libro “L’Ultima veggente di Fatima”

30 aprile 2008 | 13:48
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Il 6 maggio ai Martedì Letterari del Casinò la presentazione del libro “L’Ultima veggente di Fatima”

Presenziano all’incontro letterario Monsignor Alberto Maria Careggio, vescovo di Sanremo-Ventimiglia e Monsignor Vittorio Lupi, vescovo di Savona-Noli

Il 6 maggio il giornalista Giuseppe De Carli affronterà la conferenza “Da Fatima a Lourdes. Lo stile di Maria” all'interno della quale sarà presentato il libro suo e del Cardinale Tarcisio Bertone intitolato: "L’Ultima veggente di Fatima". Presenzieranno all’incontro letterario S.E. Mons. Alberto Maria Careggio, vescovo di Sanremo-Ventimiglia e S.E. Mons. Vittorio Lupi, vescovo di Savona-Noli.
Introduce gli autori Ito Ruscigni, curatore dei Martedì Letterari.

Lucia Dos Santos ha dieci anni quando, il 13 maggio 1917, la Vergine appare a lei e ai suoi cugini, Jacinta e Francisco Marto, e vive nel villaggio di Aljustrel in Portogallo. Le apparizioni si ripetono altre cinque volte, ogni 13 del mese, fino a ottobre. Verranno riconosciute dal vescovo di Leiria come «degne di fede» nel 1930, dopo un processo iniziato il 3 maggio 1922. Lucia intanto il 17 giugno 1921 entra in un collegio delle religiose di Santa Dorotea, a Porto. I due cugini, Francisco, morto nel 1919, e Jacinta, morta nel 1920, saranno beatificati da Wojtyla il 13 maggio 2000, giorno in cui viene svelato il terzo segreto, contenuto in un manoscritto redatto da Lucia nel 1944 e consegnato nel 1957 a Giovanni XXIII. L'«ultima veggente di Fatima» entra nel 1928 tra le Dorotee a Tuy in Spagna. Grazie alle sue parole Pio XII consacrerà a Maria la Chiesa e il genere umano (nel 1942) e la Russia (1952). Nel 1948 suor Lucia entra nel Carmelo di Santa Teresa a Coimbra. Nel 1949 emette la professione sol enne, in quello stesso convento dove morirà il 13 febbraio 2005, a 97 anni.

PRESENTAZIONE DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI DEL LIBRO SCRITTO DAL CARDINALE TARCISIO BERTONE "L'ULTIMA VEGGENTE DI FATIMA"

Al Signor Cardinale
TARCISIO BERTONE
Segretario di Stato

Alle pagine del libro "L'ultima veggente di Fatima" Ella, Venerato Fratello, affida tanti ricordi perché non rimangano un prezioso bagaglio di emozioni personali, ma, trattandosi di eventi che hanno segnato la Chiesa nell'ultimo scorcio del XX secolo, siano consegnati alla memoria collettiva come tracce non prive di significato nella sua storia secolare.
In realtà, il capitolo che tratta la pubblicazione della terza parte del segreto di Fatima l'abbiamo vissuto insieme in quel memorabile tempo che fu il Giubileo dell'anno 2000: io, in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e Lei, come Segretario del medesimo Dicastero. Il grande Pontefice che mi ha preceduto, Giovanni Paolo II, fecondo di ispirazioni profetiche e personalmente convinto che "la mano materna" della Vergine avesse deviato la pallottola che avrebbe potuto essere per lui mortale, vide che era giunto il momento di sciogliere l'alone di mistero che ricopriva l'ultima parte del segreto consegnato dalla Vergine ai tre pastorelli di Fatima. Ne fu incaricata la Congregazione per la Dottrina della Fede, che conservava il prezioso documento scritto da Suor Lucia.
Fu un tempo di luce, non solo perché il messaggio poté così essere conosciuto da tutti, ma anche perché veniva così disvelata la verità nel confuso quadro delle interpretazioni e speculazioni di tipo apocalittico che circolavano nella Chiesa, creando turbamento fra i fedeli più che invitarli alla preghiera e alla penitenza. D'altra parte, tuttavia, si poteva constatare il confortante sviluppo della pietà mariana, autentica fonte di vita cristiana, intorno all'imponente santuario sorto a Fatima, e in ogni parte del mondo dove la devozione alla Vergine, sotto l'influsso delle apparizioni di Fatima, si radicava profondamente nella fede del popolo, invitando uomini e donne a consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria.
I colloqui fra la veggente, ultima rimasta dei tre pastorelli, e Lei, come Vescovo inviato dal Papa, non sono stati soltanto un'importante verifica della veridicità dei fatti, ma anche l'occasione per conoscere la limpida freschezza dell'anima di Suor Lucia, l'intelligenza del cuore tipica della sua femminilità, trasferita in una robusta fede cristiana. Anche attraverso l'esperienza di questa umile suora traspare il ruolo della Vergine Maria, che accompagna il cristiano con mano materna nelle asperità della vita.
Ho provveduto io stesso a redigere il commento teologico della vicenda, dopo aver intensamente pregato e profondamente meditato le parole autentiche della terza parte del segreto di Fatima, contenute nei fogli scritti da Suor Lucia. Mi è rimasta impressa, come sintesi e prezioso suggello, la consolante promessa della Vergine Santissima: "Il mio Cuore Immacolato trionferà". Come ebbi a scrivere: "Il fiat di Maria, la parola del suo cuore, ha cambiato la storia del mondo, perché essa ha introdotto in questo modo il Salvatore – perché grazie a questo "Sì" Dio poteva diventare uomo nel nostro spazio e tale ora rimanere per sempre". E ancora: "Da quando Dio stesso ha un cuore umano ed ha così rivolto la libertà dell'uomo verso il bene, verso Dio, la libertà per il male non ha l'ultima parola". Il messaggio di Fatima ne è un'ulteriore conferma.
Invoco su tutti coloro che si accosteranno alla testimonianza offerta con questo libro la protezione della Vergine Ss.ma di Fatima, e a Lei, Signor Cardinale, e al Dottor Giuseppe De Carli, che ha condiviso la fatica della redazione di questa memoria, imparto la Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 22 febbraio 2007.
PAPA BENEDETTO XVI

Giuseppe De Carli è nato a Milano ma è lodigiano d’adozione. Figlio di contadini, si è laureato in filosofia all’Università Cattolica di Milano e in scienze politiche all’Università Statale. Ha frequentato i corsi del ciclo istituzionale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano sostenendone gli esami. Ha iniziato la professione giornalistica con «Il Cittadino di Lodi». Ha collaborato con numerosi quotidiani dell’Italia del Nord e, attualmente, con «Il Tempo» di Roma. Lavora in Rai da diciotto anni, prima come "vaticanista" del TG1 e dal 2003 come responsabile della Struttura Rai-Vaticano. In tale veste ha seguito, in modo particolare, l’attività apostolica di Giovanni Paolo II.