I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo

29 aprile 2008 | 17:32
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I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo
I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo
I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo
I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo
I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo
I rischi del XXIesimo secolo:cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare. Ma possiamo evitarlo

L’incontro “Dalla Terra dei Diritti ai Diritti della Terra” ha fatto emergere lo stretto legame tra pace nel mondo e rispetto per l’ambiente e la necessità di impegnarsi per un mondo migliore perchè, in caso contrario, esistono rischiose conseguenze.

Posti tutti esauriti al teatro del Casinò per la tavola rotonda con la partecipazione dei Premi Nobel per la Pace:                                                                       

  • Rigoberta Menchu pacifista guatemalteca, Premio Nobel 1992; 
  • Betty Williams attivista nordirlandese, Premio Nobel 1976;                            
  • Paolo Cotta-Ramousino ricercatore all'istituto Italiano di Fisica Nucleare, Premio Nobel 1995;     
  • Filippo Giorgi scienziato del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici, Premio Nobel 2007;                                                            

era presente inoltre Massimo Barra Vice Presidene della Commissione Permanente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionali, il Presidente della Provincia Gianni Giuliano, l'Assessore alla Cultura Daniela Cassini e il moderatore del convegno Antonio Caprarica.

Il pomeriggio è stato dedicato al legame tra benessere dei popoli e benessere della terra "perché "-afferma Rigoberta Menchù– " il mondo è composto non solo dalla società umana ma anche dalla società naturale e per garantire la serenità queste due società devono vivere in equilibrio, ma oggi questo equilibrio viene meno con tutte le conseguenze che conosciamo". "L'obiettivo di tutti noi" -ha continuato Betty Williams– " è quello di lasciare un mondo migliore ai nostri figli e per farlo dobbiamo ascoltare la terra che ci chiede aiuto e ci mostra di essere sofferente".

Filippo Giorgi ha parlato in modo molto pratico di cause e rischi del riscaldamento globale conseguente all'effetto serra. "La società scientifica"- ha sottolineato Giorgi- "ha ormai reso ufficiale il ruolo degli uomini nel danno all'ambiente provocando con l'emissione di gas serra (per esempio anidride carbonica) un aumento della temperatura globale che ha già portato allo scioglimento dei ghiacciai, ad un aumento della siccità e allo stesso tempo di temporali violenti e uragani che però non sono inevitabili ma bisogna impegnarsi per tutelare l'ambiente se no, estati come quella europea del 2003 che ha fatto 35.000 morti e altre catastrofi, diventeranno non più un'eccezione ma la normalità".

La Croce Rossa Internazionale, della quale è stato rappresentante Massimo Barra, ha come obiettivo quello di aiutare le persone più deboli e si occupa per questo motivo di preparare i popoli alle catastrofi, di ridurre il numero di morti sia per catastrofi che per malattia e rinforzare in tal senso anche le comunità locali insegnando e diffondendo il concetto di rispetto per noi e per la terra; una delle loro lotte in atto è quella per la diffusione di medicinali anti dolore come la morfina.

Infine ha avuto la parola Paolo Cotta-Ramusino, Segretario Generale delle Pugwash Conferences on Science and World Affairs, che ha voluto riassumere i tre grandi rischi del ventunesimo secolo: cambiamenti climatici, epidemie e guerra nucleare; è su quest'ultima che si è soffermato sottolineando come essa contenga nelle sue conseguenze le altre due. Esiste un protocollo chiamato "Trattato di non proliferazione" che regola le testate nucleari e che autorizza a "solo"5 paesi del mondo il loro possesso ma vi è anche una clausula che vuole il disarmo in tempi brevi di tali paesi, disarmo che però non avviene e bisogna invece sollecitare, perché se l'aumento del livello del mare si può calcolare in 50 cm in questo secolo, che arriveranno a 7m tra centinaia di anni, non si può prevedere invece quando le armi nucleari saranno utilizzate.

Il successo della conferenza è stato dimostrato non solo dall'affluenza di pubblico ma anche dal silenzio con il quale gli spettatori hanno assistito al dibattito dimostrando un grande interesse per la conferenza che, nonostante certe previsioni negative ha comunque sottolineato che noi possiamo cambiare le cose come individui, come paese e infine come mondo perché per superare il problema dell'ambiente dev'esserci una cooperazione tra tutti i paesi del mondo.

Le fotografie sono di ART PHOTO SANREMO (artphotosanremo@yahoo.it)