Tornano in Vaticano i Parmureli” di Bordighera e Sanremo
Le composizioni di palme intrecciate sono dono di due delle più importanti città rivierasche, Sanremo e Bordighera, unite nel corso dei secoli nella perpetuazione di questa tradizione
Il prossimo 16 marzo, in occasione della Domenica delle Palme, si rinnoverà l’antica tradizione di Capitan Bresca e dei “Parmureli”, le composizioni di foglie di palma intrecciate di Bordighera e Sanremo, che verranno donate al Papa e a Cardinali e Vescovi per la Funzione Religiosa. L’iniziativa è realizzata sotto l’auspicio della Fondazione per i Beni e le Attività Artistiche della Chiesa, con la collaborazione della Cooperativa Sociale Il Cammino e del Centro Studi e Ricerche per le Palme e in compartecipazione con i Comuni di Bordighera (Città delle Palme), Sanremo (Città dei Fiori) e della Provincia di Imperia.
Le composizioni di palme intrecciate sono dono di due delle più importanti città rivierasche, Sanremo e Bordighera, unite nel corso dei secoli nella perpetuazione di questa tradizione. Anche quest’anno i parmureli saranno benedetti prima della celebrazione della Santa Messa della Domenica delle Palme, e saranno donati alle numerose persone presenti sul sagrato di San Pietro. Saranno alti oltre 1 m. gli oltre 300 parmureli preparati per farne regalo ai Cardinali e ai Vescovi, mentre uno di dimensioni ancor più notevoli sarà donato al Santo Padre. Il parmurelo destinato a Benedetto XVI supererà i 3 m. d’altezza e per realizzarlo due persone lavoreranno per 3 giorni, piegando con cura e maestria le foglie di palma, senza mai utilizzare, così come vuole la tradizione, alcun punto metallico. Quest’anno il rapporto fra Vaticano e Riviera dei Fiori si fa ancora più stringente anche grazie all’intervento programmato nei Giardini Vaticani lunedì 17 marzo. L’Amministrazione Provinciale di Imperia e i Comuni di Bordighera e Sanremo infatti offriranno un importante intervento a carattere fitopatologico sulle palme dei Giardini Vaticani con applicazioni endoterapiche e cure preventive. Gli esperti liguri del Centro Studi e Ricerche per le Palme insieme agli operatori della Cooperativa Sociale Il Cammino valuteranno le condizioni degli antichi e preziosi esemplari di palme presenti nei Giardini di San Pietro per riconoscere e scongiurare la presenza, fra gli altri parassiti, del pericolosissimo Rhynchophorus ferrugineus (il famigerato Punteruolo Rosso che sta falcidiando le palme dei paesi del Mediterraneo). Si opererà un attento monitoraggio, individuando le palme a rischio e classificando le piante. Si provvederà inoltre a inserire nelle palme dei punteruoli con radiofrequenza per seguire l'evoluzione delle possibile problematiche e poter intervenire con trappole a ferormoni.
Quello di portare in Vaticano i parmureli della Riviera dei Fiori in occasione della Domenica delle Palme è un antico privilegio che risale al 1586, quando Papa Sisto V decise di ringraziare in questo modo il sanremese Capitan Bresca. La tradizione racconta che col provvidenziale grido "Aiga ae corde!" (Acqua alle corde) Bresca interruppe il silenzio imposto durante l’elevazione dell’obelisco in Piazza San Pietro: lo slancio del sanremese scongiurò l’eccessivo surriscaldamento delle gomene usate per issare il monolite, evitando così una strage di fedeli accorsi per l’occasione.
L’apprezzatissimo lavoro manuale che dà vita al parmurelo, che tutto il mondo ha avuto modo di vedere a fianco di Papa Giovanni Paolo II in una delle sue ultime apparizioni, si pregia dell’ufficialità riconosciuta dalla Fondazione per i Beni e le Attività Artistiche della Chiesa, ente di diritto Vaticano nato al fine di concorrere alla valorizzazione dei beni culturali della Chiesa, intesi come strumento di promozione umana e di evangelizzazione cristiana.
Quello per la Domenica delle Palme rappresenta un grosso impegno, ma anche un appuntamento importante per l’energia positiva che anima le attività in onore della ricorrenza: “Siamo contenti, ha sottolineato Claudio Littardi, Presidente del Centro Studi e Ricerche per le Palme, che questa tradizione legata al mito di Capitan Bresca si ripeta come un evento culturale particolarmente prestigioso per il nostro territorio. Questa iniziativa è molto importante anche per la conservazione della tradizione dell’arte dell’intreccio”.