Milano-Sanremo, il cambio del tracciato nel finale potrebbe regalare qualche sorpresa

21 marzo 2008 | 18:32
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Milano-Sanremo, il cambio del tracciato nel finale potrebbe regalare qualche sorpresa

Pozzato, vincitore dell’edizione 2006, ritiene che possa essere un vantaggio arrivare davanti alla esse. “Se prendi qualche secondo – dice – lì non ti vedono più e non dai punti di riferimento”

La Milano-Sanremo, classica delle classiche del ciclismo italiano, si presenta, quasi centenaria con due importanti novità: il tratto finale allungato di 550 metri col traguardo in riva al mare, anziché in via Roma dove è quasi sempre stato, e una salita di 470 metri aggiunta a due terzi del percorso. Quasi come una manciata di peperoncino caduta in una pietanza già piccante di suo. Entrambe le varianti sono infatti dovute a esigenze della viabilità: i lavori per lo scolmatore nella città dei fiori, una galleria sulla Aurelia in prossimità di Noli. Quel mezzo chilometro abbondante in più alla conclusione della corsa  potrebbe anche passare per una variazione insignificante e, in effetti, alcuni tra i protagonisti e gli addetti ai lavori ritengono che non sia una novità tecnicamente importante. In ogni caso, mentre col traguardo a via Roma si arrivava ai 400 finali a lanciare la volata in un rettilineo ben coperto, domani, dopo una esse con la prima curva stretta e la seconda più agevole, alla fine di un tratto dritto e veloce, la testa del gruppo, o il battistrada più o meno solitario, si troveranno ai 500 finali del lungomare Italo Calvino. Con un capriccioso e imprevedibile avversario in più e cioé il vento, scontato sul lungomare. Che potrebbe essere solo una bava leggera e laterale, ma anche una raffica forte e contraria, capace di frenare l'allungo e costringere ad una difficile ripartenza. Filippo Pozzato, vincitore dell'edizione 2006, ritiene, per esempio che possa essere un vantaggio arrivare davanti alla esse. "Se prendi qualche secondo – dice – lì non ti vedono più e non dai punti di riferimento".