“La Destra non passa con nessuno, non si svende e non si arrende”: la replica di Mammi a Iacobucci

14 marzo 2008 | 16:39
Share0
“La Destra non passa con nessuno, non si svende e non si arrende”: la replica di Mammi a Iacobucci

Il portavoce regionale de La Destra, Massimiliano Mammi, risponde a Iacobucci sullo scioglimento del movimento: ‘Conoscendo Iacobucci da quasi trent’anni, esprimo un profondo rammarico, ma comprendo che il virus contratto in An lo abbia debilitato…”.

Con una lunga lettera, che di seguito riportiamo, il portavoce regionale ligure de La Destra, risponde al segeretario provinciale imperiese, Massimiliano Iacobucci, che oggi ha sciolto la federazione per confluire assieme a tutti i suoi iscritti nella Pdl.

Ecco il testo della missiva:

Sino ad oggi ho ritenuto, di concerto con il segretario nazionale Francesco Storace, di non replicare alle dichiarazione di Iacobucci, evitando tra l'altro, di sostenere tesi spiacevoli sia sul piano politico che personale.

Penso però che il livello di farneticazione sia oramai colmo e che si debbano fornire chiare precisazioni alle bugie di cui Iacobucci ha farcito le sue apparizioni sui media locali.

Una prima precisazione corre l'obbligo di fare: Massimiliano Iacobucci è stato sollevato dall'incarico fiduciario di responsabile provinciale de La Destra imperiese, provvedimento che ha annullato conseguentemente tutti gli incarichi da lui affidati sul territorio. Si potrebbe pensare che questo si avvenuto a causa di un evidente disallineamento con le posizioni concordate e condivise a livello regionale e nazionale ma, esiste anche un'altra fondamentale motivazione: Iacobucci ha tradito più di qualsiasi altro lo abbia anticipato o seguito nella scelta di schierarsi con il PDL, le sincere e convinte aspettative di tutti colori che hanno visto nel nostro movimento il rinascere dell'unica forza politica di destra presente nel panorama politico nazionale.

Per ciò che concerne i 230 iscritti del nostro Movimento in provincia di Imperia (non so dove ne abbia contati 400 Iacobucci), la stragrande maggioranza hanno ritenuto di mantenere impegno alla parola data, dichiarando di voler continuare il percorso intrapreso anche, ma non soprattutto, di rigettare ogni forma di autotutelante voltafaccia operato alle loro spalle.

Iacobucci fa riferimento a reiterate missive tra lui e Storace, ad intensi colloqui, a disperati tentativi di reciproco convincimento; ritengo di poter affermare in tutta tranquillità che Iacobucci abbia sostenuto tutto quanto sopra forse con alcuni esponenti di An e di Fi ma sicuramente non con esponenti del suo partito (o almeno dell'ultimo suo partito in ordine di tempo).

Conoscendo Massimiliano Iacobucci da quasi trent'anni, mi sento di esprimere un profondo rammarico ma comprendo che il virus contratto in AN lo abbia debilitato soprattutto nei sentimenti e nella capacità di mantener fede alla parola data.

La Destra sta sostenendo a gran voce che solo con la raccolta di un significativo consenso e la conseguente rappresentanza parlamentare si potrà evitare che il "veltrusconismo" si imponga a livello governativo, che non è mai buttato un voto all'unico partito esistente nella parte destra dello schieramento politico, che solo una destra con chiari riferimenti popolari e sociali potrà essere il giusto bilanciamento a schieramenti che fanno del liberismo economico la propria bandiera, una destra di valori e di forti sentimenti nazionali. Che Iacobucci ed i suoi "compari" tornino pure a casa con la coda tra le gambe chiedendo scusa se si sono permessi di prendere una boccata d'aria buona, ma evitino di accampare ridicole giustificazioni.

Detto ciò mi sembra evidente che La Destra non passa armi e bagagli nel PdL, ma che, anzi, è pronta alla disfida elettorale certa di rappresentare un parte significativa dell'elettorato, anche di quello imperiese. Voglio ringraziare Nuccio Chierico e Donatella Ferraris che, già quindici giorni fa, hanno accettato di rappresentare la provincia di Imperia candidandosi rispettivamente al Senato ed alla Camera: potranno camminare a testa alta per le strade delle città e dei paesi del ponente ligure, strade che altri dovranno percorrere con il favore delle tenebre, come capita a chi ha qualcosa di cui vergognarsi.