Il flop di ascolti: presidente Confindustria interviene a sostegno di Sanremo e accusa i critici

1 marzo 2008 | 12:14
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Il flop di ascolti: presidente Confindustria interviene a sostegno di Sanremo e accusa i critici

“…Paragonare l’evento al disastro Alitalia e Telecom (azienda privata !!!! questo proprio non l’ho capito…) mi è parso obiettivamente grave e tendenzioso…”

Il presidente di Confindustria, Sandro Cepollina, interviene contro il boom di critiche al Festival di Sanremo, dovuto al flop di ascolti. E lo ha con una lettera inviata agli organi di informazione, che noi vi proponiamo per intero.

Imperia, 1 marzo 2008


Caro Direttore,

non sono avvezzo a seguire con particolare attenzione le tematiche festivaliere sotto il profilo del costume e del colore, ma nel leggere come di consueto il giornale della Confindustria, ho notato come, con una certa pervicacia durante l'intera settimana della manifestazione, si sia tentato di far passare un messaggio pericoloso fondato su una tesi mistificatoria: calano gli ascolti, il quadro economico della manifestazione per la Rai rischia il non equilibrio, è in scadenza la convenzione Rai – Comune di Sanremo, "l'occasione è ghiotta", approfittiamo per chiudere il Festival di Sanremo.

Questa tesi assai discutibile mi da dispiacere, poiché si basa su una superficialità di analisi che, devo dire, mi ha fatto inorridire. Infatti, nel porre per ben due volte la difficoltà degli ascolti come opportunità per liquidare la manifestazione televisiva più importante del paese, si è evidenziato un atteggiamento autolesionista se non, e questo mi dispiacerebbe molto, capzioso.

Innanzitutto per paragonare i dati di ascolto occorrerebbe capire se le modalità di computo siano omogenee, sia in termini di rilevazione, che di quadro della programmazione complessiva negli ultimi anni.

Secondo, il Festival rappresenta, come autorevoli giornalisti hanno dimostrato con dati alla mano nei giorni scorsi, una delle occasioni a maggior redditività per la Rai, poiché incide indirettamente, tra l'altro, anche sul livello di tutti i contratti pubblicitari stipulati, grazie agli enormi ascolti che fa, pur al netto del calo di quest'anno.

Inoltre la manifestazione rappresenta anche per la Città e l'economia della Riviera un asset importantissimo e non consentiremo mai a nessuno di metterlo in discussione.

Paragonare l'evento al disastro Alitalia e Telecom (azienda privata !!!! questo proprio non l'ho capito…) mi è parso obiettivamente grave e tendenzioso, forse in linea con i colleghi della Fimi, di cui non ho letto peraltro alcuna controproposta seria, se non trasferire a Roma la manifestazione (mi pare un po' azzardato…), perché tutti sanno che quando hai un brand di incredibile valore come questo devi investirci su, lo fai crescere, devi sicuramente innovare e rinnovare, cercare nuove logiche di valorizzazione sul piano soprattutto internazionale, ma nessuno con un po' di senso di responsabilità può affermare di doverlo liquidare, distruggendo un bene enorme per la Rai, per la Città e direi per tutti quei lavoratori che direttamente ed indirettamente hanno tratto un'occasione da questo evento, che si mantiene per fortuna, anche grazie alla capacità del suo bravo attuale Direttore Artistico, più vivo che mai, nonostante l'età.

Io cercherei di fare delle analisi più puntuali, pensando ai grandi valori economici non espressi (riserve implicite di valore si definiscono tecnicamente) come quello incommensurabile della promozione dell'immagine dell'Italia nel mondo, che è anche quello della musica leggera, (non so se avete visto il Premio Oscar Maestro Piovani…straordinario) e di tutti quegli artisti eccezionali che da qui sono partiti per scalare le vette delle classifiche mondiali.

Cerchiamo, a differenza di quanto in questo paese si fa ormai da troppo tempo, anche con gravi responsabilità di un certo approccio mediatico, di non essere autodistruttivi, ma di lavorare tenacemente, magari uniti, in una logica di sistema per valorizzare le nostre eccellenze tutte nel mondo, anche culturali (non mi scandalizza usare questo termine per il Festival…), con un certo orgoglio e un pò di equilibrio.