Donato Di Ponziano: il presidente nominato che non ha timori reverenziali verso il nominante

15 marzo 2008 | 12:00
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Donato Di Ponziano: il presidente nominato che non ha timori reverenziali verso il nominante

Il presidente della casinò spa, dopo aver presentato il piano di impresa ed aver approvato il bilancio consuntivo 2007, passa la palla al Comune esortandolo apertamente a non perdere tempo. Lo stesso Comune che ora dovrà decidere se riconfermarlo o no.

Era un Donato Di Ponziano determinato quello che si è presentato ai giornalisti dopo l'approvazione del bilancio consuntivo 2007 del casinò di Sanremo, che di fatto ha concluso il mandato che gli era stato affidato. Il consiglio di amministrazione che lui presiede aveva infatti ricevuto una nomina a tempo che si sarebbe conclusa con quest'approvazione, fissata comunque entro la fine di marzo, anche se adesso proseguirà in forma di proroga fino alle nuove nomine. Il presidente ha parlato a ruota libera invitando più volte il comune, che è poi colui che lo ha nominato, a non perdere tempo e a fare la propria parte, dimostrando di non avere paura e di non subire quella sudditanza psicologica che ha solitamente il mandato nei confronti del mandante. In passato già altre volte aveva sfidato la diplomazia politica e i delicati equilibri attraverso i quali bisogna passare per giungere a risultati (ricordo per esempio quella lettera fatta trovare sui banchi dei consiglieri comunali subito dopo la mancata approvazione dell'aumento di capitale.

"E' una cosa storica, per la casa da gioco sanremese, che il bilancio sia approvato entro la metà di marzo quando in passato questo passaggio veniva svolto tra maggio e luglio" ha esordito Di Ponziano "Il nostro lo abbiamo fatto, ora tocca a chi deve prendere le decisioni importanti, cioè il comune di Sanremo, ma si sappia che il casinò non può aspettare, quindi chi si prende troppi giorni si deve prendere anche la responsabilità di ritardare l'avvio del piano di impresa".

Insomma non le manda certo a dire, il riferimento è per il consiglio comunale che dovrà approvare in via definitiva il documento, ritenuto indispensabile per un rilancio ed uno sviluppo del casinò. Il piano di impresa è stato ufficialmente consegnato il 7 febbraio, l'iter concede 45 giorni ai sindacati per le loro osservazioni e poi un ulteriore tempo massimo di altri 60 giorni al comune per portare la pratica all'approvazione. "Si, però non è obbligatorio che debbano utilizzare tutti questi 60 giorni – prosegue il presidente Di Ponziano – Ripeto: ogni giorno che passa è un giorno di sviluppo in meno. Ricordiamoci poi che il piano è triennale, 2008-2010, ma se le strategie possono iniziare ad essere attuate a maggio o giugno allora il 2008 è bello che andato".

I sindacati, almeno non ufficialmente, hanno già portato all'attenzione del cda alcune proprie osservazioni e a breve lo faranno in via formale. Ed ecco che toccherà al comune, il primo passo sarà un incontro, già fissato per il prossimo 25 marzo, con i capigruppo consigliari. Scatteranno poi le discussioni, i dibattiti ed i confronti in cui, inevitabilmente, anche la politica avrà la sua parte. Il casinò, pur essendo un'azienda produttiva come potrebbe essere una fabbrica di auto, è sempre stato legato alla politica sanremese quindi anche per questo piano di impresa si attendono sviluppi in tal senso. Nel frattempo il sindaco Claudio Borea dovrà anche provvedere alla nomina del nuovo cda per non lasciare la casa da gioco in mano ad un consiglio in proroga con tutti i limiti che ne conseguono. L'incognita è proprio su questo nuovo gruppo che sarà scelto, sarà riconfermata questa squadra ? Sarà completamente cambiata ? Sarà cambiata solo in parte ? Vedremo, intanto la nomina sarà anche un momento politicamente strategico in chiave futura. Il nuovo consiglio di amministrazione potrà infatti essere nominato per due anni andando così a superare le elezioni comunali previste per il prossimo anno. L'attuale maggioranza potrà quindi garantirsi un controllo della casa da gioco, per un ulteriore anno, anche in caso di sconfitta nel 2008, nessun problema invece se si confermerà alla guida del comune. Se però dovesse andare all'opposizione, con un cda di sua espressione, si andrebbe a ripetere quando avvenuto nel recente passato con Claudio Borea – Fermo Martinelli che, non nascondiamocelo, aveva creato qualche imbarazzo se non proprio problema, sempre per il discorso per cui le sorti del casinò sono legate anche alla politica.

Quale potrebbe essere una soluzione ? Beh un cda in qualche maniera trasversale che possa piacere a qualcuno ma neanche dispiacere a qualcun'altro. Come questo ? Di Ponziano sarà eletto per la terza volta al vertice della casinò spa ? Ragionando in termini aziendali verrebbe da dire di si, nel senso che il padre di un piano di rilancio dovrebbe anche seguirlo almeno nel suo inizio, se non altro per assumersi le responsabilità nel bene o nel male della sua riuscita, però come già detto due volte al casinò la politica è importante, sia per le resistenze esterne sia per quelle interne alle maggioranze in carica…..