Confcommercio e Confesercenti fanno chiarezza sul ricorso presentato al Tar (Scarica la sentenza)

“Intendiamo portare il nostro contributo a questa querelle – dice Enrico Lupi, presidente Confcommercio di Imperia – per affermare il nostro diritto ad esistere. Vogliamo avere una corretta rappresentanza”
Dopo che è stato accolto dal TAR Liguria il ricorso di Confcommercio e Confesercenti sull’assegnazione da parte della Regione Liguria dei seggi alla Camera di Commercio di Imperia le organizzazioni del commercio intendo fare chiarezza su quanto è accaduto e sta acadendo.
Tutto ha inizio nel febbraio 2006 quando vennero avviate le procedure per il rinnovo camerale e quando alle due associazioni dei commercianti, che da sole coprono il 50% del gettito delle nostre categorie economiche: Confcommercio e Confesercenti, non ebbero la dovuta rappresentatività in seno all'ente.
La Regione Liguria, da allora, ha posto in essere una serie di azioni che hanno di fatto ostacolato la presenza delle due organizzazioni all'interno della Camera di Commercio, anche di fronte al ricorso al TAR avanzato dalle organizzazioni imperiesi (gennaio 2007) accolto senza riserve il 31 gennaio 2008.
"Intendiamo portare il nostro contributo a questa querelle – ha affermato Enrico Lupi, presidente Confcommercio di Imperia – per affermare il nostro diritto ad esistere. Vogliamo avere una corretta rappresentanza e mettere l'ente camerale nella posizione di poter lavorare. La Regione Liguria ha assunto un atteggiamento scorretto e controproducente: nel momento in cui il TAR ha riconoscuto pienamente le nostre ragioni essa avrebbe potuto dare il via per la riorganizzazione della Camera di Commercio, o al limite commissariare…invece siamo da mesi in un limbo, in una paralisi assolutamente dannosa. Inoltre voglio sottolineare la posizione ambigua di alcune associazioni di categoria che oggi si atteggiano a vittime, ma che si sono costituite al TAR contro il ricorso presentato dalle nostre organizzazioni ".
Tra le altre cose, lo scorso 31 gennaio 2007 era stata firmata un'intesa tra Confcommercio, Confesercenti e Camera di Commercio, allo scopo di votare la presidente (Beatrice Cozzi Parosi) ed evitare il commissariamento.
"In quella occasione abbiamo ritirato la richiesta di sospensiva – ha commentato Marco Benedetti, presidente Confesercenti provincia di Imperia – abbiamo accolto bene o male ogni loro richiesta, ma nulla di quanto stabilito nell'intesa è stato rispettato. C'è un'ostinazione forte delle altre rappresentanze di categoria. Inoltre – aggiunge Benedetti – ci siamo sempre battuti perché la politica non intervenisse nelle decisioni circa la dirigenza della Camera di Commercio, e questo sta tuttora accadendo. Le ingerenze della Regione, condannate dal TAR, devono cessare".
La sentenza del TAR, la cui lettura lascia poco spazio all'interpretazione, e che anzi condanna la Regione e le 'altre' organizzazioni di categoria dell'ente camerale al pagamento delle spese di giudizio (euro 6.000), dovrebbe quindi ora ragionevolmente condurre ad una revisione dell'ente camerale, così da dare rappresentanza anche a Confcommercio e Confesercenti. Ma una simile risoluzione pare lontana in quanto si mormora di un possibile ricorso da parte della Regione Liguria al Consiglio di Stato, allo scopo di scavalcare la sentenza del TAR.
"Ritengo sia una pura questione di volontà politica – ha poi commentato Piero Denegri, segretario provinciale Confesercenti – che vuole estromettere due importanti organizzazioni, atte a tutelare il commercio, il turismo e i servizi della nostra provincia. E' una volontà persecutoria che non si arrende nemmeno di fronte all'evidenza. Il voler interpellare lo Stato è un chiaro modo di 'prendere tempo', in quanto il Ministero dello Sviluppo Economico, poco più di un anno fa, ha già accolto le tesi da noi sostenute".
E nel frattempo, malgrado la Regione Liguria abbia avuto un anno di tempo per presentare il ricorso al Consiglio di Stato, la Camera di Commercio resta priva dei rappresentanti 'di maggiornaza' della provincia, la speranza che la situazione si risolva al più presto assegnando i dovuti seggi a Confcommercio e Confersercenti.