Non dipendono più dal “compleanno”

13 febbraio 2008 | 14:17
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Non dipendono più dal “compleanno”

Secondo le norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007, Legge 247/2007, dal 2008 arrivano le “finestre d’uscita”

"Sono molti i lavoratori ed  ex lavoratori, dipendenti e autonomi, che hanno maturato il diritto alla pensione di vecchiaia a partire dal 1 gennaio 2008, che si presentano agli sportelli delle Acli, con problematiche relative al licenziamento. Il rischio concreto è che rimangano senza paga e senza pensione" dice Paolo Giardina, responsabile del patronato Acli di Imperia.

" Siamo in presenza di un "vuoto" normativo che si è creato di fatto tra la data di compimento dell'età pensionabile e l'apertura delle finestre d'uscita".

Quali sono le novità più importanti, relative alla previdenza, in vigore dal 2008?

Le novità più significative, – continua Giardina – è bene ricordarlo, sono stabilite dalla Legge n. 247 sulle "Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale", pubblicata lo scorso 29 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale. Le più importanti riguardano l'accesso alle pensioni, peggiorativo per le vecchiaia, migliorativo per le anzianità, inoltre nella legge sono contenute molte altre norme tra le quali le più significative risultano essere quelle relative all'aumento dell'indennità di disoccupazione.

Cosa cambia, quindi, per le pensioni di vecchiaia ?

Fino al 31 dicembre del 2007 si andava in pensione di vecchiaia a decorre dal mese successivo al compimento dell'età pensionabile o dal mese successivo al perfezionamento dei requisiti assicurativi e contributivi; quindi nel caso di una donna, con il requisito contributivo raggiunto, che compie 60 anni a febbraio, la pensione di vecchiaia decorre dal 1° di marzo.

Dal 2008 arrivano le "finestre d'uscita", ossia fra il mese di compimento dell'età pensionabile e la decorrenza della pensione, non c'è più continuità: viene spostata in avanti la data della pensione da due a otto mesi, a seconda della tipologia della pensione liquidata e della data di nascita.

Possiamo fare qualche esempio?

Prendiamo il caso di due donne, una dipendente e l'altra commerciante, che compiono 60 anni ad aprile del 2008, prima sarebbero andate entrambe in pensione a partire dal 1° maggio 2008, oggi, con le nuove norme, la lavoratrice dipendente potrà riceve la pensione di vecchiaia a partire dal 1° ottobre 2008 mentre la commerciante riscuoterà la pensione di vecchiaia dal 1° gennaio 2009.

Cosa può accadere se un lavoratore, non conoscendo le novità previste dalla legge 247, fa domanda di pensione di vecchiaia?

Questa insufficiente e inadeguata informazione, se non sanata al più presto, può determinare situazioni molto delicate: pensiamo ad un lavoratore che ha dato la lettera di preavviso per dimissioni e solo alla fine scopre che la pensione non avrà inizio dal mese successivo ma dovrà attendere 5, 6, 7 o addirittura 8 mesi! Vogliamo far notare che la norma approvata, ad oggi, risulta priva di un raccordo normativo con la legge relativa alle cessazione del rapporto di lavoro per raggiunti limiti di età.

Quali azioni avete intrapreso, come Patronato, per informare il maggior numero di cittadini in procinto di chiedere la pensione di anzianità?

Come Patronato ACLI abbiamo già provveduto ad inviare ai lavoratori che potevano avere diritto alla pensione nel 2008 delle lettere informative, in cui vengono informati sul rischio di una eventuale cessazione della attività di lavoro dipendente. In questi giorni sarà lanciata anche una campagna di informazione a livello nazionale con l'obiettivo di garantire al maggior numero di cittadini la più ampia informazione sul tema, prima che una scelta affrettata, e soprattutto senza alcun tipo di informazione, possa compromettere un periodo della loro vita. 

SCHEMA 2008: nuove decorrenze per le pensioni di vecchiaia