Domani al Tatro dell’Opera del Casinò Alfio Caruso presenta “Il lungo intrigo”

4 febbraio 2008 | 10:10
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Domani al Tatro dell’Opera del Casinò Alfio Caruso presenta “Il lungo intrigo”

Alfio Caruso, nato a Catania nel 1950, é autore di cinque romanzi, thriller politici e di mafia

Domani alle 16.30  nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo Alfio Caruso presenta la sua ultima fatica letteraria:” Il Lungo intrigo. Dal 1943 ad oggi: per una storia segreta d’Italia”.
Introduce l’autore Ito Ruscigni, curatore dei Martedì Letterari.

(Dall’Introduzione)
Ci hanno sempre ripetuto che la Storia si nutre di misteri, ma non avevano previsto la variante Italia, dove tutto è un mistero. Anche l’unico chiarito nella sostanza, la strage di piazza Fontana nel 1969, lo rimane nella forma. È l’enorme prezzo pagato all’esser stati per cinquant’anni una democrazia imperfetta: ospitavamo il Vaticano e il più importante partito comunista dell’Occidente.
Abbiamo accampato la pretesa di conciliare le prerogative di uno Stato libero e indipendente con l‘ingombrante presenza degli Stati Uniti, costretti a sobbarcarsi le spese per garantire la nostra sicurezza nazionale. Fino alla dissoluzione del comunismo la Penisola è stato teatro della più calda delle guerre fredde.
Non eravamo padroni in casa nostra e molti tifavano per gli Stati Uniti o per l’Unione Sovietica riconoscendo nel proprio ufficiale pagatore anche la Patria elettiva.
Quando le democrazie parlamentari hanno vinto il confronto con la dittatura del presunto proletariato in molti abbiamo tirato un sospiro di sollievo, pur consapevoli che fosse stato il fine a nobilitare l’impresa, giacché i mezzi adoperati dai due contendenti non differivano. Purtroppo le scorie di quella guerra sorda e implacabile sono rimaste appiccicate alla nostra esistenza quotidiana.
Dopo esser stata inserita assieme a Dc e carabinieri nel blocco d’ordine anti Pci, la mafia è diventata il principale problema dell’ultimo ventennio.
Ma la gara è stata spesso a sottovalutare questa associazione segreta dalle finalità eversive e con la pretesa di farsi sistema. Diversi di coloro che avrebbero dovuta contrastarla hanno preferito accordarsi o voltarsi dall’altro lato.
La terrificante profezia di Sciascia sulla progressione della linea della palma appare confermata dalla vita di ogni giorno: era il 1961 allorchè la pronunciò, dove la palma sia giunta è sotto gli occhi di chiunque.
Per raccontare questo lungo intrigo denso di compromessi, d’impunità, di complotti abbiamo scelto la formula del thriller. Dalla mescolanza del vero con il verosimile, della cronaca con la fiction, di personaggi reali con personaggi fittizi, scaturisce una possibile chiave di lettura di ognuno dei quaranta episodi, che hanno scandito la controversa marcia della Repubblica.
Dalle ombre tuttora persistenti sull’armistizio di Cassibile ai micidiali ricatti sviluppatesi prima attorno alla strage di Portella delle Ginestre, in seguito attorno al rapimento e all’uccisione di Moro lo sforzo è stato fin qui di nascondere che cos’è avvenuto.
E lo stesso si può dire per Pasolini, per Dalla Chiesa, per Falcone e Borsellino, per Salvatore Giuliano, per il presunto golpe monarchico del ‘46 in Sicilia, per Rostagno, per i misteri delle logge massoniche di Trapani, per le stragi di Bologna e di Ustica.
Ma non possiamo sperare di avere un futuro se non chiuderemo i conti con il passato.
Non è più l’ora di processare e condannare i colpevoli, però non è troppo tardi per sapere e capire.
Alfio Caruso
«Io so.
  Io so i nomi dei responsabili…
  Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti…
  Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.»
                                                                                       Pier Paolo Pasolini

Alfio Caruso, nato a Catania nel 1950, é autore di cinque romanzi, thriller politici e di mafia:
Tutto a posto (1991), I penitenti (1993), Il gioco grande (1994), Affari riservati (1995), L'uomo senza storia (2006) e di due saggi di sport con Giovanni Arpino.
Con Longanesi ha pubblicato Da cosa nasce cosa (2000, nuova edizione 2002), una storia della mafia dal 1943 a oggi; Italiani dovete morire (2000), un’appassionata ricostruzione dell’eccidio di Cefalonia cui nel 2001 sono stati attribuiti il Premio Hemingway e il Premio Acqui Storia; Perchè non possiamo non dirci mafiosi (2002), un’«autobiografia» della Sicilia tra storia e costume; Tutti i vivi all’assalto (2003), il racconto dell’epopea degli alpini in Russia; Arrivano i nostri (2004), sullo sbarco alleato in Sicilia nel luglio 1943; In cerca di una patria (2005), sui ragazzi che combatterono nell’esercito del re dopo l’8 settembre; Noi moriamo a Stalingrado (2006), la sconosciuta odissea di 77 soldati italiani precipitati nel peggior mattatoio della seconda guerra mondiale.
Presso SALANI è apparso Breve storia d’Itala (2001).