Detenuto 29enne trovato morto in carcere. No segni violenza, ma pm apre fascicolo per omicidio



Il giovane e’ stato trovato steso nel suo letto, in una cella in cui viveva con altri carcerati. E’ morto per un arresto cardiocircolatorio, ma i motivi all’origine non si conoscono.
Un detenuto genovese di 29 anni, Andrea Brigida, e' stato trovato morto, stamani, nel proprio letto, situato in una cella del penitenziario di Imperia, dove conviveva con altri due carcerati. Il pubblico ministero Maria Paola Marrali ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di 'omicidio' (contro ignoti), anche se sul corpo del giovane non sono stati trovati segni di violenza.
Stando a un primo riscontro medico legale, il giovane sarebbe morto per un arresto cardio circolatorio, ma se questo sia stato causato da un infarto, da un'overdose di stupefacenti o da un avvelenamento, non si sa ancora ed e' per questo motivo che la Procura ha deciso di disporre l'autopsia. 'Era a letto e stava dormendo – e' il commento del direttore del carcere di Imperia, Angelo Manes -. Si alzava spesso tardi, ma quando, intorno alle 9, malgrado i continui richiami continuava a non svegliarsi abbiamo chiamato il medico.
Lui continuava a rimanere incosciente e cosi' lo abbiamo portato in ospedale'. Il direttore del carcere spiega che Andrea, che stava scontando una pena per fatti di droga, non aveva mai ricevuto minacce da altri detenuti; ma che soffriva di alcuni probleami di salute, anche cardiaci che si erano rivelati nel 2007, quando venne sottoposto a una prova di sforzo'.