Riciclaggio auto rubate. Pene troppo basse: gup rigetta richieste patteggiamento. Salta il processo

15 gennaio 2008 | 16:18
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Riciclaggio auto rubate. Pene troppo basse: gup rigetta richieste patteggiamento. Salta il processo
Riciclaggio auto rubate. Pene troppo basse: gup rigetta richieste patteggiamento. Salta il processo
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Essendosi espresso nel merito, senza limitarsi a prendere atto della decisione delle parti (come previsto dal codice di procedura penale), il giudice si e’ successivamente astenuto dal proseguire in giudizio ed ha inviato gli atti al Presidente.

Il gup Lorenzo Purpura del tribunale di Sanremo ha rigettato, stamani, per via delle pene ritenute troppo esigue (malgrado siano state precedentemente concordate da accusa e difesa), l'istanza di patteggiamento a favore di 3 dei 5 imputati al processo per ricettazione e riciclaggio che mira a far luce su un traffico di auto rubate di grossa cilindrata, tra l'Italia e l'Olanda, con destinazione gli Emirati Arabi e il Giappone.

Essendosi espresso nel merito, senza limitarsi a prendere atto della decisione delle parti (come espressamente previsto dal codice di procedura penale), il giudice si e' successivamente astenuto dal proseguire in giudizio ed ha inviato gli atti al Presidente del Tribunale per l'iscrizione del processo a nuovo ruolo che comporta l'individuazione di un altro giudice e la celebrazione di una nuova udienza preliminare.

Le istanza di patteggiamento richieste sono le seguenti: Taher Al Kayali, (2 anni e 8 mesi), siriano, titolare della 'Fenikia', una ditta (oggi chiusa) di Portosole di Sanremo che all'apparenza noleggiava imbarcazioni ma che in realtà fungeva da fulcro dell'organizzazione; Vinicio Bonito (1 anno e 8 mesi), di Chieri (Torino), stretto collaboratore di Al Kayali ed Emilio Secondo Di Cicco (1 anno e 4 mesi), latitante, domiciliato presso lo studio legale dell'avvocato Vella di Milano. Aveva, invece, scelto di essere processata nelle forme del rito abbreviato: Antonella Ferrari, di Mediglia (Milano), titolare di una ditta di import ed export, che a detta dell'accusa curava la parte logistica noleggiando i container. Rito ordinario, in ultimo, per Ettore Scionico, di Serra Ricco' (Genova).

Le indagini partirono nel maggio del 2005 dal sequestro al terminal di Melzo (Milano) di una 'Bmw 330' e di un Porsche Carrera, diretti a Rotterdam. Era dall'Olanda, infatti, che le vetture ripartivano alla volta del medio ed estremo oriente. Durante l'operazione sono state identificate e denunciate una quindicina di persone, italiane e straniere, legate all'organizzazione. Le automobili venivano rubate in qualsiasi parte di Italia, spesso su commissione.