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Luigi Diego Eléna: “Bisogna restituire a Cervo un ruolo politico che non siano le vecchie strade”

21 gennaio 2008 | 14:47
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Luigi Diego Eléna: “Bisogna restituire a Cervo un ruolo politico che non siano le vecchie strade”

L’Associazione “Banco di fratellanza e libertà” ci fa interpreti di una nuova ed estesa “politica del volontariato”. Una paziente e costante presenza sul territorio nell’interesse della comunità, dell’amministrazione della cosa pubblica

Restituire a Cervo un ruolo politico, inteso come un insieme di modelli, di comportamento specifici.
Ad esempio una sorta di interazione (sociologia), che sia insieme di azioni e reazioni fra i membri di un gruppo o fra i gruppi di una società. L'interazione sociale è caratterizzata dalla reciprocità, per cui ogni reazione può assurgere a sua volta a stimolo di nuove reazioni. Condizioni, queste, necessarie all'interazione trasparente.
Si tratta, invero, di corrispondere all'esigenza sempre più pressante di rinnovamento, e alla richiesta parimenti impellente di porre su nuove basi, il rapporto tra cittadini ed amministratori.
Oggi la nostra Associazione BANCO DI FRATELLANZA E LIBERTA' ci fa interpreti di una nuova ed estesa "politica del volontariato".
Una paziente e costante presenza sul territorio nell'interesse della comunità, dell'amministrazione della cosa pubblica.
Si stanno in tal senso aprendo numerosi cammini. Essi attraversando il sociale, il culturale, l'ambiente, il turismo, i lavori pubblici, il commercio e l'artigianato, per citare alcuni argomenti, sono alla ricerca della loro soluzione.
Dove approderemo, lo scopriremo insieme a tutti coloro che si stanno insieme a noi aprendo al confronto, nella ricerca di un consenso etico tra culture e bisogni locali e non solo.
È su questo sfondo che si può attingere il senso di una svolta epocale per Cervo.
Noi stiamo sostituendo la disputa con il dialogo e la discussione allargata.
In ogni nostro intervento cerchiamo l'ascolto, il coinvolgimento e nei fatti lo proponiamo stoicamente. Testimoni ne sono tutte le nostre iniziative in questi due anni d'attività.
Purtroppo chi amministra non ha nei nostri confronti orecchie e occhi di riferimento.
Di certo lo scenario è complesso e forse in qualche sfumatura complicato, ma la nostra ricerca tende non a scomporre ma a ricomporre. Possiamo dire risolvere e coagulare.
Noi siamo in cammino e non certo in trincea o peggio scaviamo trincee.
Questa è la non trascurabile oggettiva differenza.
Questo cammino che accomuna per una ricerca potrà presentare (e lo sta facendo) molti punti in comune.
I risultati sono davvero incoraggianti, se ne colgono gli effetti.
Vale la pena dialogare insieme, per poi discernere, misurare con saggezza prima le distanze e poi addivenire alle vicinanze.
Chi si abbarbica a pregresse identità non fa altro che cercare di mettere inopinatamente i bastoni fra le ruote al nuovo processo, ovvero al nuovo che affiora, che necessita.
Di certo non si può riscrivere quello che andava fatto ma cominciarlo a leggere e insieme scrivere nuove pagine questo si.
In cammino dunque e non in trincea scriveremo il futuro e insieme non il no ma il sì responsabile.