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L’acquisto del “bastione a mezzodì” da parte del Comune di Cervo è ormai una realtà

9 gennaio 2008 | 17:14
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L’acquisto del “bastione a mezzodì” da parte del Comune di Cervo è ormai una realtà

Luigi Diego Elena si domanda se si tratta di un patrimonio per tutta la collettività e di un grande investimento per il patrimonio del paese

Il "bastione a mezzodì": un patrimonio per tutta la collettività? UN GRANDE INVESTIMENTO PER IL FUTURO DI CERVO? L'acquisto del "bastione a mezzodì" da parte del Comune di Cervo è ormai una realtà. Un mese fa, il Consiglio Comunale (esclusa la minoranza) ha votato a maggioranza a favore di questo investimento. Ora se di investimento si tratta bisogna che il Sindaco in prima persona sia più circostanziato nel riferirne i contenuti. Non a caso la minoranza è rimasta attonita e contraria di fronte a generiche e vaghe indicazioni da parte del Sindaco, che è rimasto sul vago nelle sue motivazioni. Del valore storico del "bastione a mezzodì" non discutiamo, e tantomeno siamo contrari all'acquisizione in generale di beni per la collettività essendo noi i primi a sostenere che a Cervo debba essere valorizzato l'immenso patrimonio storico. Però in questo caso a maggior ragione, ci voleva un intenso dibattito, che oltre a vedere la partecipazione attiva di tutti i consiglieri e assessori, coinvolgesse tutta la cittadinanza. Ma ciò non basta in quanto l'operazione d'acquisizione, così come illustrata dal Sindaco ha notevoli lacune…
Il "bastione a mezzodì": un patrimonio per tutta la collettività? UN GRANDE INVESTIMENTO PER IL FUTURO DI CERVO? L'acquisto del "bastione a mezzodì" da parte del Comune di Cervo è ormai una realtà. Un mese fa, il Consiglio Comunale (esclusa la minoranza) ha votato a maggioranza a favore di questo investimento. Ora se di investimento si tratta bisogna che il Sindaco in prima persona sia più circostanziato nel riferirne i contenuti. Non a caso la minoranza è rimasta attonita e contraria di fronte a generiche e vaghe indicazioni da parte del Sindaco, che è rimasto sul vago nelle sue motivazioni. Del valore storico del "bastione a mezzodì" non discutiamo, e tantomeno siamo contrari all'acquisizione in generale di beni per la collettività essendo noi i primi a sostenere che a Cervo debba essere valorizzato l'immenso patrimonio storico. Però in questo caso a maggior ragione, ci voleva un intenso dibattito, che oltre a vedere la partecipazione attiva di tutti i consiglieri e assessori, coinvolgesse tutta la cittadinanza. Un investimento importante ha bisogno di essere condiviso grazie anche all'appoggio della cittadinanza non solo per i costi dell'operazione, ma soprattutto perché permette alla comunità di Cervo di riacquisire in questo caso ( negli anni '50 venne ceduto a privati dallo stesso comune) un patrimonio di inestimabile valore storico, culturale, economico e ambientale, in grado di rafforzare la ricchezza complessiva del territorio e allo stesso tempo di mantenere la nostra memoria storica e la nostra identità collettiva. Ma ciò non basta in quanto l'operazione d'acquisizione, così come illustrata dal Sindaco ha notevoli lacune: . Non si conosce la spesa complessiva e quindi la provenienza del finanziamento dell'operazione ad esempio che copra sia l'acquisto, sia i lavori di ristrutturazione. . Non esiste un protocollo d'intesa ma solo accordi verbali con l'attuale proprietario. . Si sa che il"bastione a mezzodì" versa da tempo in cattive condizioni, che è pieno di metricubi di macerie, che non si conoscono le basi geologiche su cui si poggia. . Non si conosce a chi verrà data la gestione per l'offerta che meglio possa garantire un'organizzazione non solo redditizia ma soprattutto attenta alla qualità. . L'individuazione del valore base di acquisto non risulta da apposita perizia estimativa resa dal Servizio Tecnico, non c'è una relazione tecnica descrittiva del bene e del suo stato di conservazione, redatta con riferimento ai valori correnti di mercato per i beni aventi caratteristiche analoghe, sulla base delle metodologie e delle tecniche estimative correlate alla natura del bene da valutare. . La destinazione sicura dell'immobile in futuro. In sostanza non siamo in presenza di una buona gestione del patrimonio immobiliare pubblico che deve essere concretamente concertata con la visione urbanistica dell'insieme, nel rispetto dell'utente destinatario dei beni e nell'ottica di una fattiva possibile programmazione e pianificazione territoriale. Così agendo ci si trova di fatto in presenza di procedure male attivate, confuse, inutili, incoerenti. Noi suggeriamo ancora all'amministrazione di riflettere su queste osservazioni fattive, perché in caso contrario ci si troverebbe molto presto di fronte a incidenti di percorso derivanti da: . superficialità nella valutazione iniziale delle caratteristiche giuridiche, tecniche e fisiche del bene immobile oggetto di trattazione che determinano onerosi contenziosi. . oneri manutentivi a carico del Comune, non prevedibili o non giustificabili. . Una acquisizione che comporti esclusivamente oneri gestionali a peso dell'intera collettività. Chiediamo pertanto cortesemente al Signor Sindaco di rimeditare in tempo e riferire a tutta la collettività per una decisione importante che riguarda tutti. La partecipazione e la condivisione alimentano la responsabilità e la consapevolezza.