Il 92% delle imperiesi ritiene insufficiente la partecipazione delle donne alla politica

30 gennaio 2008 | 13:07
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Il 92% delle imperiesi ritiene insufficiente la partecipazione delle donne alla politica

Il sondaggio è stato realizzato dall’associazione apolitica “Donne del Ponente per le Pari Opportunità” che organizza organizza la sua prima uscita pubblica per il prossimo 8 marzo presso la Sala Rossa del Park Hotel di Bordighera.

"Donne del Ponente per le Pari Opportunità", associazione apolitica nata la scorsa estate dall'esigenza di un gruppo di donne di affrontare problematiche locali, su varie tematiche, sociali e non solo, organizza la sua prima uscita pubblica per il prossimo 8 marzo presso la Sala Rossa del Park Hotel di Bordighera.

"Nell'occasione – e' scritto in una nota dell'associazione – rivolge un invito agli Enti Locali della provincia di Imperia in merito ai loro obblighi statutari di assicurare pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991 n.125. Si richiede a tali enti, che venga data pubblicità, tramite gli organi di informazione, in merito a quanto svolto ed a quanto è in programma".

Nella giornata dell'otto marzo verrà presentato lo studio svolto sui risultati del questionario riguardante il rapporto donne e politica che l'associazione ha distribuito in questi mesi sul territorio, e del quale se ne pubblica uno stralcio. Senza pretese di novità è stato chiesto "pensi che le donne oggi partecipino sufficientemente alla vita politica?" il 92% ha risposto no, e ben l'82% pensa che una diversa visione femminile potrebbe influire positivamente su molte decisioni politiche.

Delle donne che ritengono che la rappresentanza sia sufficiente ( 8% ) solo il 2% ritiene che "incida abbastanza nella vita politica" e il resto indica alla "difficoltà ad essere ascoltate" ( 47% ) e alla "mancanza di tempo" ( 48%).

Altri ancora sono i dati sconfortanti a partire dalla risposta alla prima domanda "pensi che le donne…." alla quale il 21% risponde "siano ritenute meno competenti della rappresentanza maschile". A seguire "scarsa autostima verso il ruolo sociale" ( 48%) e "difficoltà ad esprimere la propria autorevolezza "( 48%). Tali dati posso essere interpretati come il mantenimento di un forte pregiudizio ancora presente nella nostra cultura con ricaduta sul vissuto dell'identità sociale femminile che interiorizza con scarsa autostima una visione tutta maschile della politica.
La donna, secondo il sondaggio, dovendo indicare tre opzioni, dovrebbe, in politica, occuparsi di sociale (104 risposte ) sanità ( 88) lavoro (56) economia e politica estera (32).

Se da una parte pare che le donne debbano essere relegate alle problematiche sociale e lasciare agli uomini "le cose importanti" dall'altra è evidente come affidare temi delicati all'universo femminile sia garanzia di reale impegno: il 96% ha riconosciuto alle donne la "competenza sui problemi si conoscenza diretta."
E' risultato evidente che la molla che muove le donne ad affrontare problematiche pubbliche in prima persona è sovente il desiderio di lavorare per raggiungere un risultato, mentre nell'uomo è sempre presente una voglia di emergere come individuo.