Gli sconti del 50%… alla cassa diventano del 20%: nei guai azienda di cosmetici di Pontedassio

2 gennaio 2008 | 10:20
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Gli sconti del 50%… alla cassa diventano del 20%: nei guai azienda di cosmetici di Pontedassio

Intervento della Guardia di Finanza a Pontedassio. La questione sarà rimessa alle valutazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di Roma.

Concorrenza sleale e pubblicita' ingannevole, sono i reati ipotizzati dalla Guardia di Finanza di Imperia che ha segnalato al Garante della Concorrenza e del Mercato di Roma, il distributore imperiese (con sede a Pontedassio) di una nota catena di prodotti cosmetici e per la salute del corpo, per aver pubblicizzato su volantini sconti fino al 50 per cento che alla cassa diventavano del 20 per cento. L'intervento e' stato compiuto sabato scorso. Obiettivo: riscontrare la veridicita' del contenuto di volantini distribuiti anche presso le cassette postali, i quali pubblicizzavano lo sconto del 50% su circa 300 prodotti, a partire dal 28 dicembre e fino al 13 gennaio. Lo slogan era '…Niente trucchi c'e' un vero sconto 50%…'.

Una pattuglia della Compagnia di Imperia delle fiamme Gialle si e' cosi' recata presso il punto vendita (su segnalazione di un militare in borghese), constatando che lo sconto reclamizzato del 50% non veniva applicato. La responsabile del punto vendita si e' giustificata affermando che in realta' i prodotti venivano scontati unicamente del 20% e che solo a partire dal 30 dicembre sarebbero partiti gli sconti annunciati nella pubblicita', specificando che vi era stato un errore nella stampa dei volantini e che tutti i clienti che entravano venivano avvisati dell'errore.

Adesso, comunque, la questione sarà rimessa alle valutazioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di Roma che dovrà valutare se ricorrono i presupposti per l'esistenza di pubblicità ingannevole, definita normativamente come "qualsiasi pubblicità che, in qualunque modo, è idonea ad indurre in errore le persone alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente" e, in caso affermativo, comminare le eventuali sanzioni amministrative pecuniarie, da un minimo di 5.000 ad un massimo di 500.000 €uro.