Indagine delle Fiamme Gialle |
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Usura e estorsione: arrestati il ristoratore Salvatore Anzalone e l’imprenditrice Maria Luisa Crespi

4 dicembre 2007 | 12:58
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Usura e estorsione: arrestati il ristoratore Salvatore Anzalone e l’imprenditrice Maria Luisa Crespi
Usura e estorsione: arrestati il ristoratore Salvatore Anzalone e l’imprenditrice Maria Luisa Crespi
Usura e estorsione: arrestati il ristoratore Salvatore Anzalone e l’imprenditrice Maria Luisa Crespi
Usura e estorsione: arrestati il ristoratore Salvatore Anzalone e l’imprenditrice Maria Luisa Crespi

I prestiti erano indirizzati ad attività commerciali, prevalentemente operanti nel settore alberghiero. L’uomo, titolare di un ristorante, per intimorire i malcapitati ‘clienti’ si era finto mafioso. La donna gestisce un’impresa di pulizie.

Il ristoratore sanremese, Salvatore Anzalone, 51 anni, titolare di un ristorante e l’imprenditrice Maria Luisa Crespi, 54 anni, titolare di un’impresa di pulizie, sono stati arrestati, oggi, dalla Guardia di Finanza, con le accuse di usura ed estorsione, su ordine di custodia cautelare in carcere chiesto dal pubblico ministero, Antonella Politi e firmato dal gip del tribunale di Sanremo.

Sono accusati di aver prestato denaro con interessi tra il 250 e il 300 per cento, ad almeno una decina di malcapitati ‘clienti’, titolari di attivita’ commerciali e operanti soprattutto nel settore alberghiero. Le indagini, condotte dal capitano Davide Masucci, comandante della Guardia di Finanza di Sanremo, sono iniziate circa un anno fa e si sono sviluppate attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti e pedinamenti nei confronti delle persone coinvolte, nonche’ attraverso l’analisi di copiosa documentazione bancaria.

Si parla di un’attivita’ sistematica che andava avanti da circa 8 anni e che fruttava una media di 100.000 euro all’anno. Ma non e’ tutto. Il ristoratore, fingendosi appartenente ad un gruppo mafioso, minacciava i malcapitati di possibili ripercussioni a loro danno da parte di millantati finanziatori occulti, se non avessero ottemperato alle scadenze prestabilite al versamento degli interessi.

Tra i vari episodi ricostruiti, ce n’e’ uno in cui: a fronte di un prestito di 5 milioni di vecchie lire, concesso nel 2001, l’organizzazione, in quattro anni, ha incassato 54 milioni sempre di vecchie lire. Il gip, inoltre, ha disposto il sequestro preventivo di alcuni beni immobili presumibilmente acquisiti coi proventi dell’illecita attivita’. Sono in corso indagini finalizzate ad individuare altri eventuali soggetti coinvolti nella vicenda.