Tentata estorsione per recupero denaro e minacce armate, imputato scagionato da creditore

Il giudice monocratico Paolo Luppi ha poi disposto la trascrizione di sei telefonate ed ha rinviato il processo al prossimo 15 febbraio.
E' stato scagionato in aula dallo stesso creditore: Fabio Dell'infante, 31 anni, accusato di tentata estorsione per aver picchiato e minacciato con una pistola un commerciante di fiori, Antonio Parrino, intimandogli di saldare il debito di 20mila euro al creditore, Carlo De Leonibus, che gli aveva imprestato il denaro per acquistare un furgone. Oggi il giudice monocratico Paolo Luppi ha ascoltato il creditore che ha si' confermato l'esistenza del debito, ma ha anche aggiunto di non aver mai incaricato Dell'Infante di riscuoterlo per conto suo.
Il giudice ha, poi, chiesto la trascrizione di 6 conversazioni telefoniche (tra Dell'Infante e Parrino), dalle quali potrebberoemergere elementi utili per il processo. I fatti, risalenti al 19 marzo del 2004, sono avvenuti tra la chiesa degli Angeli, in corso Garibaldi e la vicina piazza Colombo. Secondo l'accusa, Dell'Infante avrebbe preso a schiaffi e colpito con un pugno al volto, Parrino, dopodiche' avrebbe estratto dalla cintura una pistola e gliela avrebbe puntata alla fronte, minacciando di 'fargli saltare le cervella' se non avesse pagato.
L'arma con la quale Dell'Infante avrebbe minacciato il rivale non e' mai stata trovata e non escluso che possa essere stata una terza persona, che si trovava con Dell'Infante (un certo Pietro Loi che ha gia' patteggiato un anno di reclusione per il possesso di un'arma clandestina), ad estrarre la pistola.