Raddoppio Ferroviario: abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Caighei. Le foto più belle

4 dicembre 2007 | 14:17
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Raddoppio Ferroviario: abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Caighei. Le foto più belle
Raddoppio Ferroviario: abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Caighei. Le foto più belle
Raddoppio Ferroviario: abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Caighei. Le foto più belle
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Raddoppio Ferroviario: abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Caighei. Le foto più belle
Raddoppio Ferroviario: abbattuto l’ultimo diaframma della galleria Caighei. Le foto più belle

L’avvenimento coincide con i festeggiamenti di Santa Barbara ed è avvenuto nel cantiere di Diano San Pietro. Ampio servizio all’interno.

Demolito l'ultimo diaframma della galleria Caighei, fra Andora e San Lorenzo

Alle 12, nel giorno di Santa Barbara, la protettrice dei minatori, gli operai che stanno scavando la galleria che attraversa lo spartiacque tra i torrenti Cervo e San Pietro hanno sfondato l'ultima barriera rocciosa. Si è conclusa così un'altra importante tappa per il raddoppio della linea Genova – Ventimiglia.

Lo scavo della galleria Caighei (2.693 metri) testimonia la tecnologia d'eccellenza dell'ingegneria ferroviaria italiana. Una gigantesca "talpa meccanica", lunga 150 metri e attrezzata con cutter da roccia, ha scavato un tunnel di 11,84 metri di diametro già completo del rivestimento interno. La velocità di avanzamento è a di circa 15 metri al giorno, 4 volte superiore ai 3 metri dello scavo tradizionale.
La macchina è stata azionata da 65 tecnici, al lavoro tutti i giorni in turni continuativi di 24 ore.

Uscita dalla galleria Caighei, la "talpa" attraverserà la galleria Castello – realizzata, con scavo tradizionale – per iniziare la perforazione della galleria Gorleri (3.075 metri) di sbocco nella Valle Impero.

Il raddoppio fra Andora e San Lorenzo porterà, entro la fine del 2010, a 19 chilometri di linea a doppio binario, di cui 16 in galleria e oltre 1,2 su viadotto, e alla realizzazione delle nuove stazioni di Imperia, Andora e Diano Marina.

La linea sarà gestita dal Sistema di Controllo e Comando (SCC*), il più avanzato sistema di gestione integrata della circolazione dei treni. Il traffico ferroviario, sia passeggeri sia merci, sarà regolato da un'unica cabina di regia, il Posto centrale di Genova Teglia. Inoltre, il nuovo tratto di linea sarà attrezzato con il Sistema di Controllo Marcia Treni (SCMT*).

 LINEA GENOVA – VENTIMIGLIA: IL RADDOPPIO FRA ANDORA E SAN LORENZO

Il completamento del raddoppio della Genova – Ventimiglia sarà realizzato per fasi.
Ad oggi, dei 144 chilometri della linea, 101 sono a doppio binario (Genova – Finale, Loano – Albenga e San Lorenzo – Ventimiglia).

Attualmente è in corso di realizzazione la seconda fase: il raddoppio del tratto Andora – San Lorenzo. Nell'aprile del 2001 è entrata in esercizio la linea San Lorenzo – Ospedaletti.

Il progetto preliminare per il raddoppio fra Finale Ligure e Andora è stato approvato dal CIPE. Si sta completando la progettazione definitiva.

Tratto Andora – San Lorenzo
Il progetto per il nuovo tracciato del raddoppio fra Andora e San Lorenzo (circa 19 chilometri, di cui oltre 16 in galleria) prevede anche la realizzazione di sei viadotti, delle nuove stazioni di Imperia e Andora e della fermata di Diano Marina.

Saranno scavate 7 gallerie: 4 con la nuova fresa (Collecervo – San Simone, Caighei, Gorleri e Cardellini); 3 con la tecnica tradizionale utilizzando il martellone pneumatico (Castello, Caramagnetta e Poggi-Terrabianca). La più lunga sarà la Gorleri (3.291 metri).

Nel territorio del comune di Imperia saranno costruiti 6 viadotti, il più lungo sarà l'Impero (620 metri). La linea sarà gestita dal Sistema di Controllo e Comando (SCC*), con Posto centrale a Genova Teglia, e attrezzata con il Sistema di Controllo Marcia Treni (SCMT*).

L'intervento permetterà velocità fino a 200 km orari (circa il doppio rispetto all'attuale), con significative riduzioni dei tempi di percorrenza: circa mezz'ora, tra Genova e Ventimiglia. I lavori sono affidati all'Associazione Temporanea d'Imprese(ATI) Ferrovial – Cossi. L'attivazione della linea è prevista per il 2010. L'investimento complessivo è di 505 milioni di euro, di cui 319 per le opere civili.

 LA FRESA DI SCAVO PER LE GALLERIE FRA ANDORA E SAN LORENZO

Il potente macchinario (lungo 150 metri, pesante 1.200 tonnellate e con una potenza massima di 5 mila kilowatt), studiato per lavorare in terreni prevalentemente rocciosi, è composto da uno scudo cilindrico in acciaio (del diametro di 11,77 metri) che durante le operazione di scavo viene spinto lungo l'asse della galleria, creando così un sostegno alla struttura fino alla costruzione, al suo interno, del rivestimento della galleria.

Le quattro gallerie realizzate con la fresa scudata saranno Collecervo-San Simone (ultimata), Caighei (ultimata), Gorleri e Bardellini, mentre, quelle di Castello, Caramagnetta, Poggi e Terrabianca saranno scavate con tecnica tradizionale (uso prevalente del martellone pneumatico).

La speciale fresa (costruita dalla ditta tedesca Herrenknecht), è gestita da un sistema computerizzato che aziona i motori elettrici calettati all'albero di trasmissione principale. Inoltre è attrezzata con una speciale struttura, il back-up, che contiene tutti i servizi (cabina di comando e impianto elettrico, oleodinamico, di lubrificazione, ventilazione, raffreddamento e aggottamento) e che è appoggiata, tramite slitte, sui binari laterali ancorati alla galleria.

Nella parte anteriore dello scudo della fresa è posizionata la testa di taglio, 64 cutters da roccia (speciali ruote taglianti), che scava, ad una velocità di circa 15 metri al giorno, una galleria del diametro di 11,84 metri. Nella zona periferica della testa sono alloggiati speciali contenitori, le cosiddette "tazze", per il convogliamento dello "smarino" (il materiale di risulta dello scavo) all'esterno del tunnel.

La parte posteriore dello scudo è attrezzata con 40 pistoni idraulici che consentono l'avanzamento della fresa, appoggiata all'anello formato dai "conci" già posizionati. I "conci" sono strutture circolari in cemento armato precompresso che, uniti tra loro (sette per ogni anello), costituiscono il rivestimento definitivo della galleria. Queste strutture sono realizzate in un capannone del cantiere di Andora, dedicato e attrezzato con un impianto a vapore che accelera la "maturazione" del cemento armato.

Dal capannone i "conci" vengono trasportati con camion al punto di carico della fresa dove, utilizzando un carroponte, vengono posati su una speciale piattaforma. Successivamente un secondo carroponte, ad aggancio pneumatico, li ruota di 90 gradi e li trasferisce su un piano mobile. Infine un erettore meccanico li posiziona sulla parete della galleria. Il primo "concio" viene posizionato sul fondo dello scavo, adagiato su uno strato di malta, dopodiché, uno dopo l'altro, vengono posizionati gli altri sei fino a completare l'intero anello. Concluso il posizionamento di tutti i "conci", si procede alla sigillatura, con materiale inerte e malta cementizia, dello spazio vuoto tra anello e profilo di scavo.
A conclusione di tutti gli interventi e del posizionamento del rivestimento (spessore 40 cm) la galleria avrà un diametro netto di 10,84 metri.

Le caratteristiche:
meccanizzazione completa del processo di scavo;
ottime performance di produzione (media prevista 15 metri al giorno);
minor impatto sui fenomeni di cedimenti del terreno in superficie;
alto livello di sicurezza del personale;
basso impatto ambientale e migliore possibilità di conservazione della falda idrica;
alta qualità di costruzione delle strutture in cemento armato delle gallerie.

La fresa
lunghezza totale 150 metri;
capacità scavo galleria 15 metri al giorno;
diametro massimo di scavo 11,82 metri;
diametro utile 10,84 metri;
potenza massima 5.000 kw;
avanzamento per posa concio 1,70 metri ogni anello formato da 7 conci;
peso totale 1.200 tonnellate.