Nicolino Corsaro ha chiesto di essere interrogato ed ha confessato i propri addebiti.
Il movente del delitto è che la donna non ne voleva sapere di dare all’ex marito i soldi della sua parte di casa.
Ha chiesto di essere interrogato ed ha confessato i propri addebiti, Nicolino Corsaro, il carpentiere di 46 anni, di Isolabona, che intorno alle 20.30 di ieri, ha ucciso con tre colpi di fucile l'ex moglie, Carmela Gagliardi, di 49 anni, abitante in frazione Calvo, a Ventimiglia. Il movente del delitto è che la donna non ne voleva sapere di dare all'ex marito i soldi della sua parte di casa. Corsaro è stato ascoltato per circa due ore dal pubblico ministero, Vittore Ferraro, di Sanremo, davanti al suo avvocato Giorgio Valfré. L'uomo, che rischia l'imputazione di omicidio volontario premeditato (é andato a casa a prendere il fucile) ha raccontato nei particolari il movente e la dinamica dell'omicidio. Ha raccontato di essere salito fino all'ultimo gradino che porta sull'uscio di casa dell'ex moglie, di aver bussato alla porta e di aver esploso in rapida successione i tre colpi, non appena la donna gli ha aperto. L'abitazione, in cui ora abitava solo la donna, era stata acquistata da Corsaro a fine anni Novanta con i soldi dell'assicurazione che lo aveva risarcito per un gravissimo incidente stradale avvenuto nel 1997.
I due coniugi convissero per 15 anni. Nel 1997 l' uomo rimase coinvolto in un drammatico incidente, in cui riportò un trauma cranico che lo mandò in coma. Con i soldi del risarcimento, alcune centinaia di milioni di vecchie lire, i due comprarono casa a Calvo, si sposarono e, qualche tempo dopo, lui donò alla moglie la sua parte. Nel 2002, secondo il racconto dell'omicida , la moglie scappò in Spagna con un altro uomo e i due si separarono. Il 14 novembre scorso, Corsaro ottenne l'annullamento del matrimonio, perché dichiarato incapace di intendere e volere al momento del matrimonio, a causa del forte trauma subito nell'incidente. Dal 2002 in poi, l'uomo continuò a chiedere all'ex moglie i soldi di quella parte di casa che gli aveva donato. Per ottenerli le fece causa e la minacciò più volte, tanto che nel 2005 venne arrestato. Nel frattempo, però, si rifà una vita con un'altra donna che dà alla luce una bambina, oggi di 4 anni. Il suo avvocato, Giorgio Valfré ha annunciato che chiederà una perizia psichiatrica per il suo assistito.