La settimana ha fatto segnare consistenti recuperi dei mercati azionari

7 dicembre 2007 | 17:39
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La settimana ha fatto segnare consistenti recuperi dei mercati azionari

l’elemento su cui è focalizzata l’attenzione degli operatori è sempre quello legato agli effetti della crisi dei mutui “subprime”; Il mercato è stato rasserenato dal piano del Presidente degli Stati Uniti d’America

OSSERVATORIO FINANZIARIO COMMENTO SULL'ANDAMENTO DELLA SETTIMANA IN BORSA A CURA DEL GRUPPO BANCA SELLA

– La settimana ha fatto segnare consistenti recuperi dei mercati azionari; l'elemento su cui è focalizzata l'attenzione degli operatori è sempre quello legato agli effetti della crisi dei mutui "subprime". Sul mercato interbancario continuano le tensioni, con un livello dei tassi nettamente al di sopra del tasso di riferimento; ad esempio il tasso euribor ad un mese, a cui sono indicizzate le rate di diversi mutui a tasso variabile, è superiore al 4,85%.

– Il mercato è stato rasserenato dal piano del Presidente degli Stati Uniti d'America che dovrebbe salvare gli americani dalla crisi dei mutui e in particolare dai pignoramenti. Bush ha promesso di aiutare le famiglie a non perdere le loro case congelando fino a cinque anni gli interessi da pagare sui debiti contratti per l'acquisto della casa; il provvedimento, che ha ricevuto anche l'approvazione della Banca Centrale americana (Fed), dovrebbe interessare oltre un milione di nuclei familiari in difficoltà.

– Giovedì scorso si sono riunite le Banche centrali inglese ed europea; quella inglese ha operato un taglio dei tassi di 25 punti base (0,25%), portandoli al 5,50%; nel comunicato finale si legge che la crescita economica ha iniziato a rallentare e si segnala il deterioramento delle condizione dei mercati finanziari; non sono esclusi ulteriori tagli nel corso del 2008.

– La Banca centrale europea (BCE) ha invece lasciato i tassi fermi al 4% e ha mantenuto un orientamento restrittivo. La BCE valuta il quadro macroeconomico ancora solido ed è preoccupata dall'inflazione che nel 2008 dovrebbe aggirarsi attorno al 2,5%, mentre la crescita economica è stata ritoccata al ribasso, dal 2,3% al 2%. Per l'Italia il prodotto interno lordo dovrebbe essere intorno all'1,3%, sempre al di sotto della media europea. Come ha messo in evidenza venerdì scorso una indagine del Censis, l'Italia è frenata dall'elevato debito pubblico, da bassi salari e dalla mancanza di riforme strutturali.
La settimana che si apre è tutta concentrata sulla riunione di martedì della Fed, che dovrebbe operare un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base (0,25%).

Segnaliamo che il Gruppo potrebbe avere un interesse di qualunque natura sui prodotti finanziari contenuti in tale analisi.