Boris Belkin in concerto
Venerdì 14 dicembre al Teatro Centrale, alle ore 21. Approda in Riviera un nome di grandissimo richiamo, un musicista cosmopolita di sensibilità e cultura mitteleuropea che contribuirà ad innalzare ancor più il livello dellorchestra matuziana
Un grandissimo nome per la stagione dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo: il russo Boris Belkin suonerà e dirigerà al Teatro Centrale venerdì 14 dicembre alle ore 21:00. Belkin, uno dei massimi violinisti al mondo, sarà inoltre affiancato dalla violinista Yonemoto Kioko e, alla viola, da Bruno Boano.
Si comincia con il Concerto per violino e orchestra K. 219 di Wolgang Amadeus Mozart, ultimo concerto del grande genio austriaco composto come "Konsertmeister" dell'arcivescovo Colloredo, presso la corte di Salisburgo. Il Concerto appare innovativo sul piano strutturale, con il solista che, nel primo movimento si presenta in modo insolito con una sorta di "introduzione" lenta, in seguito presenta temi diversi da quelli esposti dall'orchestra. Il secondo movimento, Adagio, si basa su un tema di dolce contabilità introdotto dall'orchestra, ripreso e sviluppato dal solista in un'atmosfera delicatamente trasognata. Nel Rondò, che prende avvio con movenze da Minuetto aggraziato, compaiono, nella parte centrale, in tonalità minore, "turcherie" ritmicamente riconoscibili, secondo un gusto tipico dell'epoca. È il movimento più brillante nel quale la tecnica violinistica si spinge fino ai limiti consentiti alla fine del XVIII. A seguire, un omaggio alla nostra terra con la Sonata per la grand'viola di Niccolò Paganini, in cui potrà risaltare l'estro di Bruno Boano. Paganini in questo brano seppe trasfondere la sua straordinaria tecnica violinistica, la sua prorompente creatività melodica anche sulla viola, lasciandoci un'ennesima prova del suo smisurato talento di interprete e compositore. Per concludere, il Concerto N. 1 Op. 26 di Max Bruch. Scritto tra il 1866 e il 1868, il concerto fu dedicato al famoso virtuoso dell'epoca Joseph Joachim, (il quale aiutò Bruch nella laboriosa stesura della partitura del Concerto). La musica di Bruch ricalca i modelli di Felix Mendelssohn e di Johannes Brahms e privilegia la melodia, particolarmente ispirata nelle opere giovanili.