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Rischio idrogeologico: Comune e condominio “obbligati” da giudice a rifare una conduttura

5 novembre 2007 | 16:22
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Rischio idrogeologico: Comune e condominio “obbligati” da giudice a rifare una conduttura

Il centro residenziale “Sep” aveva presnetato un ricorso contro Comune e Amat, dopo la rottura dell’impianto fognario, a causa dell’alluvione del settembre-ottobre 2006 che provocò danni ingenti a negozi e scantinati. Al Comune il 70 per cento dei lavori.

Il giudice monocratico Ottavio Colamartino ha disposto l'esecuzione, in via d'urgenza, di una nuova conduttura delle acque nere e bianche, in merito al ricorso in via d'urgenza presentato (in tutela della salute pubblica) da un intero centro residenziale di Imperia, il 'Sep', contro Comune e Amat (la società che gestisce l'acquedotto), perche' vengano eliminate tutte quelle cause che, in occasione delle abbondanti piogge del settembre-ottobre del 2006, fecero esplodere il sottostante impianto fognario, provocando l'inondazione di 21 garage e 2 officine per auto e moto, con danni per centinaia di migliaia di euro, per i quali verrà chiesto risarcimento in sede civile. L'ordinanza e' stata letta, oggi.

Nel corso dell'udienza il giudice ha manlevato da ogni responsabilita' sia l'Amat (difesa dall'avvocato Mario Leone) che le Ferrovie, quest'ultime accusate di aver provocato il dissesto idrogeologico dopo l'asfaltamento di un piazzale, dato in comodato d'uso alla Riviera Trasporti. Si tratta di lavori per un importo superiore ai 120mila euro, che per il momento dovranno pagare il Comune e il Condominio, nella rispettiva misura del 70 e 30 per cento. Sara', poi, una eventuale e futura sentenza di merito a decidere le responsabilita'.

Il complesso sorge ad Oneglia e si affaccia su tre vie: Parini, Brea e Repubblica. Da una perizia commissionata dal tribunale, al professor Giovanni Dettoni di Genova (esperto in tutela ambientale e gestione del territorio) è, infatti, emerso che l'inondazione dell'anno scorso sarebbe avvenuta in seguito all'asfaltatura di un terreno di proprietà del gruppo Ferrovie (situato nell'ex scalo merci di Oneglia), oggi utilizzato per il rimessaggio dei veicoli della Riviera Trasporti.

Il problema è che finché la superficie era terrosa e permeabile, l'acqua piovana riusciva a filtrare bene. In questo modo, invece, con la presenza di un unico tombino, l'acqua va ad accumularsi in un'unica condotta e in caso di nuove abbondanti piogge si ripresenterebbe il rischio di un nuovo cedimento dell'impianto. I condomini ­ rappresentati dall'amministratore Michele Parisi (assistito dall'avvocato Luca Amoretti) ­ sono spaventati dai danni alla salute pubblica, ancora di più che da quelli materiali. In caso di esplosione del'impianto fognario, infatti, i locali interrati dello stabile verrebbero inondati da una massa di acque 'nere' che potrebbero provocare epidemie. Le opere dovranno essere realizzate nei 90 giorni successivi alla comunicazione dell'ordinanza al Comune, da parte del condominio.