Maga a giudizio: è accusata di aver spillato 400 milioni a una 58enne per pozioni e filtri d’amore

13 novembre 2007 | 12:53
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Maga a giudizio: è accusata di aver spillato 400 milioni a una 58enne per pozioni e filtri d’amore
Maga a giudizio: è accusata di aver spillato 400 milioni a una 58enne per pozioni e filtri d’amore
Maga a giudizio: è accusata di aver spillato 400 milioni a una 58enne per pozioni e filtri d’amore
Maga a giudizio: è accusata di aver spillato 400 milioni a una 58enne per pozioni e filtri d’amore

Francesca Gemelli, 75 anni, di Sanremo, e’ accusata di circonvenzione di incapace. Avrebbe approfittato per anni della fragilità della sua cliente, per venderle polveri dei morti e filtri d’amore. I rimedi magici venivano pagati con vaglia postali online.

Circonvenzione di incapace e' l'accusa di cui dovra' rispondere una fattucchiera calabrese di 75 anni, Francesca Gemelli, originaria di Catanzaro, ma residente a Sanremo, che approfittando dell'estrema fragilità di una donna di 49 anni, M.C.P., abitante nel Lazio e sofferente di manie di persecuzione, le avrebbe venduto (a distanza) pozioni magiche, filtri d'amore e altri incantesimi per un ammontare complessivo di 400 milioni di vecchie lire.

I fatti si sono protratti fino al dicembre del 2004 e venerdì prossimo, davanti al gup Edoardo Bracco del tribunale di Sanremo, si svolgerà l'udienza preliminare. La vicenda ha davvero dell'incredibile, se teniamo presente che, per anni, l'imputata avrebbe tenuto 'sotto scacco' la sua cliente – affetta da un disturbo della personalia' a connotazioni paranoiche e molto suggestionabile ai fenomeni magici – dicendole che aveva il malocchio e che le erano state diverse fatte diverse fatture, anche di morte, a lei e alla sua famiglia. Subito dopo, le proponeva 'quintalate' di rimedi magici. Tipo: pentacoli, polveri dei morti, filtri d'amore e via dicendo.

A tutti questi prodotti, la maga avrebbe attribuito poteri benefici che inducevano la malcapitata cliente a versare, con frequenza semestrale, ingenti somme di denaro che venivano corrisposte mediante emissione di vaglia postali on line. La donna sarebbe stata costretta addirittura a vendere casa diversi immobili per reperire il denaro con cui pagare la maga. Spetta ora al giudice l'ultima parola.

Vero è che dopo tutto quello che è accaduto, la donna (se già stava male) è caduta in una forte depressione.