“Il terrorismo islamico? Sì ma per ora soltanto mediatico”. Parla il segretario Ucoi Hamza Piccardo

9 novembre 2007 | 08:58
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“Il terrorismo islamico? Sì ma per ora soltanto mediatico”. Parla il segretario Ucoi Hamza Piccardo
“Il terrorismo islamico? Sì ma per ora soltanto mediatico”. Parla il segretario Ucoi Hamza Piccardo
“Il terrorismo islamico? Sì ma per ora soltanto mediatico”. Parla il segretario Ucoi Hamza Piccardo

Il segretario dell’Unione delle Comunita’ islamiche in Italia, annuncia: “mancano riscontri oggettivi e l’80 per cento degli arrestati viene solitamente scarcerato. L’uomo arrestato a Sanremo: so che pregava in moschea ma non l’ho mai visto”.

«Terrorismo sì, ma per ora è lecito parlare solo di quello mediatico».
Roberto Hamza Piccardo, segretario dell'Ucoi, l'Unione delle Comunità islamiche in Italia, inizia con queste parole il suo commento all'operazione, l'ennesima contro il terrorismo internazionale, del Reparto Operativo Speciale (Ros) dei Carabinieri di Milano che una delle venti ordinanze di custodia cautelare per una presunta attività sovversiva di matrice terroristica, l'ha eseguita anche a Sanremo.
«Commentare la vicenda? – prosegue l'imperiese Piccardo – dal punto di vista penale non abbiamo alcun elemento per farlo. Più facile, invece, è commentare quanto riportato dai media. Per il resto ci sono gli atti di un procuratore e di un pm che, convinti, della loro tesi, spiccano dei mandati di cattura sulla base di prove che si ritengono sufficien ti, ma sarà il processo a stabilire, se a torto o a ragione».
La verità è che dei tanti processi per terrorismo che si sono succeduti negli anni, in Italia e all'estero, molti sono stati i "buchi" nell'acqua, rispetto ai successi.
«Dal 1992 a oggi – ancora Piccardo – ci sono state alcune decine di operazioni contro il terrorismo, che hanno portato all'arresto di circa 250 persone. La maggior parte di queste, però, parliamo di un buon ottanta per cento, sono state tutte assolte dai reati che hanno maggiori affinità col terrorismo. Mentre sono state condannate per reati minori e più legati al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. C'è anche da dire che negli ultimi anni, le molteplici estensioni dell'articolo 270 del codice penale (che punisce l'attività sovversiva, ndr) hanno talmente cambiato il campo politico di azione da rendere punibile, per assurdo, anche chi si pone l'interrogativo se è più interessante per l'Italia una dittatura del proletariato oppure una fascista o dello Stato Pontificio. Questo, soltanto per capire che oggigiorno è diventato più facile accusare le persone di terrorismo di matrice sedicente islamica».
Roberto Hamza Piccardo prende, poi, in considerazione i ripetuti allarmi terrorismo per l'Italia.
«Non sono in grado di di dire se vi sia o meno un pericolo per l'Italia. Credo che esista un'area di radicale opposizione, a partire da una certa interpretazione dell'islam da parte dell'occidente, ma sono convinto che quest'area, come del resto dimostrato dalle risultanze processuali, non sia in grado o intenzionata ad agire nel nostro Paese».
Il segretario dell'Ucoi tende, inoltre, a ridimensionare il fenomeno degli attentati terroristici da parte di kamikaze: «La maggior parte di quetsi sono provocati da armi o dall'esplosione di autobombe – commenta – ma viene più comodo parlare di kamikaze, in ossequio a una sorta di politica del terrore».
Per quanto riguarda Sanremo e la provincia di Imperia, afferma: «a Sanremo il nostro centro islamico è stato vittima di tre attentati. La moschea e le attività islamiche nulla hanno a che vedere con questo tipo di attività eversiva. Riguardo il discorso sicurezza e criminalità, beh devo dire che si tratta di un fatto sociale, non culturale o religioso. Parlare, poi, di passaggio di terroristi alla frontiera è un po' troppo aleatorio. Dai confini passa di tutto: turisti, frontalieri e via dicendo. Mettiamoci, poi, in testa che in Italia ci sono circa un milione mezzo di musulmani e quasi 15 milioni in Europa. Se soltanto l'un per cento di loro fosse terrorista, a questo punto brucerebbero tutte le maggiori città europee. Finora, dunque, ci sono state molte ipotesi, ma pochi risultati. Il terrorismo? Un bluff che alimenta interessi enormi dal punto di vista politico ed economico. Pensiamo alla seconda guerra mondiale che in quattro anni e mezzo è costata la vita a più di 4 milioni di persone. La guerra al terrorismo sta durando da 6-7 anni e, per ora, è costata la vita a un migliaio di occidentali, mentre il mondo islamico l'ha pagata in modo ancora più caro».
Ma tornando a Sanremo, lei ha mai visto o incontrato questa persona che è stata arrestata in via Dante Alighieri?
«Sinceramente, non l'ho mai visto. Mi dicono che andava spesso a pregare alla moschea di Sanremo e che lavorava. Apprendo dai giornali che era privo dei documenti, ma vorrei anche aggiungere una cosa: noi, come attività islamica, siamo responsabili di ciò che accade all'interno della nostra moschea, ma non di quello che avviene al di fuori o in casa d'altri. Non spetta, inoltre, a noi compiere indagini o lavori di intelligence. La nostra responsabilità riguarda solo l'esistenza di focolai o minacce concrete e, a Sanremo, credo che tutto ciò non esista. Altro non potrei dire, se non che Slimane, per quanto mi è stato riferito, era un bravo ragazzo e non ha mai infastidito nessuno. Non dimentichiamoci poi alcune aberrazioni clamorose, avvenute in Italia, tipo i pescatori di Anzio che dovevano far saltare il cimitero americano o i 28 pachistani che avrebbero dovuto uccidere il contrammiraglio inglese o ancora i turisti turchi con la cartina di Roma in mano, scambiati per terroristi. Facciamo, dunque, attenzione». Secondo fonti dell'Ucoi, la comunità islamica conterebbe in provincia di Imperia circa 6.000 persone, la maggior parte immigrati.