Il Rilancio di Ventimiglia: Scullino punta su un accordo quadro con le Ferrovie

29 novembre 2007 | 17:49
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Il Rilancio di Ventimiglia: Scullino punta su un accordo quadro con le Ferrovie

Sarà un accordo di programma quadro a decidere il futuro delle aree ferroviarie di Ventimiglia.

Sarà un accordo di programma quadro a decidere il futuro delle aree ferroviarie di Ventimiglia. E a prevedere le successive tappe per lo sviluppo e riqualificazione di una parte significativa della città di confine. È questa la linea operativa emersa in occasione della riunione tecnica svolta presso il palazzo comunale di Ventimiglia, nella mattinata di martedì 20 novembre. A rendere nota la notizia è stato il sindaco Gaetano Scullino, al termine dei lavori della seduta del consiglio comunale di mercoledì 28 novembre, in occasione delle consuete comunicazioni. Ma vediamo nel dettaglio le novità emerse.

Tavolo aperto. Alla riunione era presente una folta delegazione di dirigenti e funzionari del gruppo Ferrovie dello Stato, guidati dall'Ing. Carlo De Vito, manager di RFI, conosciuto soprattutto per essere uno dei più stretti collaboratori dell'amministratore delegato Moretti. Per il comune, oltre al sindaco Scullino, erano presenti il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Vincenzo Moio, unitamente ai dirigenti interessati. Durante la riunione, è stata concordata sia da parte del comune sia da parte del gruppo FS la necessità di effettuare una trattativa unitaria che tenga conto di tutte le problematiche attinenti alle aree ferroviarie: non ci si deve infatti dimenticare che un terzo della superficie del territorio in pianura della città di Ventimiglia risulta essere in proprietà o in uso su concessione demaniale in capo alle varie società del Gruppo Ferrovie dello Stato, e che la città si trova nella necessità di guidare e coordinare, nel migliore modo possibile, uno sviluppo armonico e attento alle varie esigenze, per quanto concerne le suddette aree. Da questa linea generale di indirizzo, si è dunque passati ad esaminare i vari comparti progettuali che comprendono la riqualificazione della stazione ferroviaria (comprensiva dell'apertura di una nuova galleria commerciale con 10 nuovi esercizi di vicinato, nell'area dell'ex-dogana), la riconversione del parco Roya, nonché delle aree dello scalo merci del Nervia, e così via.

Parco Roya. Relativamente al Parco Roya, l'interesse per la realizzazione di un polo industriale e di terziario avanzato, finalizzato ad accogliere imprese internazionali e dunque a creare possibilità lavorative per la città si è rivelato notevole. I dirigenti del gruppo FS hanno infatti confermato all'Amministrazione comunale di aver ricevuto numerose proposte di società di fama mondiale per la creazione di nuovi insediamenti aziendali. Il reticolo delle linee ferroviarie verrebbe conseguentemente ridotto entro la superficie occorrente per il transito dei treni merci, che potrebbero usufruire addirittura di una nuova galleria a monte, con avvio diretto verso la città di Nizza: questa nuova linea ferroviaria di entroterra italo-francese creerebbe un percorso alternativo, rispetto a quello costiero che sarebbe così riservato al solo trasporto regionale della Provence Alpes Cote d'Azur, ed anche a quello nazionale ed internazionale.

Viabilità a monte. Tutti gli interventi di riqualificazione delle aree ferroviarie dovranno essere realizzati assieme alla nuova viabilità a monte che si svilupperà dalla rotonda di Cristo Re fino a Via Tenda. La progettazione, come ha evidenziato il sindaco Scullino durante la riunione, dovrà essere curata dal gruppo FS. Ma anche il comune sarà pronto a fare la sua parte, attraverso i rilievi tecnici e tutte le verifiche occorrenti per favorire una progettazione più rapida e nel contempo precisa, che tenga conto peraltro dei punti critici, cioè dei tratti più stretti nei quali il percorso dei binari ferroviari rende oggettivamente più difficoltosa la creazione della strada a due corsie, destinata ad ospitare auto, moto ed anche i camion. Ma una cosa è certa: senza la nuova viabilità a monte, il comune non darà il via a tutti gli interventi coordinati. Anzi, la suddetta viabilità potrebbe autofinanziarsi attraverso i ricavi delle riconversioni delle aree ex-ferroviarie, dismesse o dismittibili.

Accordo quadro. A regolare le varie tappe di questa complessa operazione territoriale, che vede coinvolta la città di Ventimiglia, ma che andrà ad influire profondamente sul tessuto economico dell'estremo ponente ligure, sarà un accordo di programma quadro. La bozza, già in corso di stesura da parte degli uffici comunali, di stretta intesa con il management del gruppo FS, segue il modello di un analogo accordo di programma già approvato dal Comune di Milano, e che ha consentito nel capoluogo lombardo di sviluppare la riqualificazione, tuttora in corso, della Stazione Centrale, e il reimpiego presso altre aree della città ad altre destinazioni delle aree ferroviarie dismesse. Ventimiglia, proprio per le sue peculiarità di città di confine, crocevia ferroviario di collegamento tra l'Italia e gli Stati del Mediterraneo (Francia, Spagna, Portogallo) si appresta dunque ad essere trattata dal gruppo FS come un capoluogo di rilevanza nazionale. "Questo accordo", come ha dichiarato al Consiglio Comunale il sindaco Gaetano Scullino, "sarà sottoscritto anche con la Regione, l'Agenzia del Demanio e altre pubbliche amministrazioni eventualmente coinvolte". Ma c'è una novità, anticipata dal sindaco: "Sui contenuti del suddetto accordo, e sulla documentazione occorrente, si prevede di effettuare una o più riunioni preliminari con tutti i gruppi consiliari, trattandosi di una problematica che coinvolge in modo decisivo e fondamentale il futuro dello sviluppo territoriale di Ventimiglia. Questo accordo quadro lo facciamo tutti insieme, e tutti i consiglieri comunali saranno coinvolti, perché con questo provvedimento si gioca il futuro. Della città, delle nostre famiglie, dei lavoratori, ed anche delle future generazioni".