Domenica 25 nel Convento dei Domenicani “L’oro di Taggia: l’oliva taggiasca e il suo territorio”
L’intento è quello di accentrare lattenzione sul frutto della Taggiasca ed i suoi derivati, dunque un titolo idoneo ad una priorità cardine, quella di legare e collegare il termine Taggiasca con il suo territorio e con le sue origini.
Nell’ambito della settima edizione di OliOliva il Comune di Taggia, patria della taggiasca, dedica un convegno al suo frutto più famoso.
Sicuramente un bel modo di esemplificare la storicità fra il comune di Taggia e la tipica oliva che dalla città prende il nome.
Il tutto nell’ottica della valorizzazione dei siti artistici ed architettonici dello splendido centro storico di Taggia.
Non solo monumenti e chiese di pregiato valore artistico, ricordiamo che all’interno della Chiesa del Convento dei Padri Domenicani (1459), complesso considerato fra le maggiori pinacoteche della scuola pittorica ligure-nizzarda, è custodita la preziosa tavola Adorazione dei Magi attribuita a Francesco Mazzola detto il Parmigianino, ma un centro storico di rara bellezza, sicuramente da riscoprire e valorizzare.
Il titolo del convegno “L’oro di Taggia” vuole accentrare l’attenzione sul frutto della Taggiasca ed i suoi derivati, dunque un titolo idoneo ad una priorità cardine, quella di legare e collegare il termine TAGGIASCA con il suo territorio e con le sue origini che appunto da Taggia presero vita.
“Per molti secoli il frutto dei nostri ulivi ha simboleggiato rara merce di scambio e prezioso alimento della nostra tavola. L’oro di Taggia racchiude con forza il senso del nostro passato e del nostro presente, in un contesto economico e storico che è oggi patrimonio di una eredità che dobbiamo imparare a sentire più nostra ed identitaria” (Prof. Giorgio Revelli).
Il logo del convegno: oliva stilizzata in campo perlato con stemma della città di Taggia è ornata con tre flutti. I contorni che stilizzano il frutto dell’oliva contengono una miriade di gocce d’oro che riprendono non solo l’importanza del prezioso frutto, ma anche la configurazione elettronica dell’Oro.
Ogni goccia appunto rappresenta un elettrone del materiale pregiato per eccellenza.
I tre flutti simboleggiano i tre momenti storici della cultura della stessa oliva Taggiasca.
Al convegno scopriremo dunque il perché l’oliva si chiama Taggiasca, e perché i benedettini sono non gli artefici, ma i coautori di quella che oggi si chiama per l’appunto oliva Taggiasca, una delle cultivar più famose al mondo.
PROGRAMMA:
Ore 10.00 saluto delle autorità
Ore 10.30
· Prof. Giorgio Revelli, presidente Centro Culturale Tabiese
Linee guida per l’interpretazione storico-economica della Taggiasca
· Prof. Primo Proietti, Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Perugia
La valorizzazione dell’olio extra vergine di Taggiasca
· Dott. Marcello Scoccia, Capo Panel Camera di Commercio di Imperia e ONAOO
Il profilo sensoriale della Taggiasca, analisi di una Cultivar versatile a confronto con le altre produzioni del Mediterraneo
· Dott. Francesco Bruzzo, presidente del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva D.O.P. Riviera Ligure
Olio Monocultivar Taggiasca purché sia D.O.P.
Moderatore: Franco Poggianti giornalista – Agri3 – RAI TRE