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Debutta con Enrico Dindo la nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo

12 novembre 2007 | 14:46
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Debutta con Enrico Dindo la nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo

Il concerto sarà all’insegna del classicismo, con musiche da Mozart, Haydn e Schubert.

Debutta la ricca stagione dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo, la prima realizzata con il nuovo direttore stabile, il nome probabilmente più prestigioso della musica italiana d'oggi: Enrico Dindo. Giovedì 15 novembre, al Teatro dell'Opera del Casinò alle ore 16:30, ci sarà il primo concerto, che porta il titolo "Benvenuto Maestro", con Enrico Dindo che si presenterà al pubblico in veste di direttore d'orchestra e al violoncello solista. C'è indubbiamente molta attesa per questo debutto, cha fa di Sanremo una "piazza" ancora più importante in Italia per la musica classica.

Il concerto sarà all'insegna del classicismo, con musiche da Mozart, Haydn e Schubert. Su quest'ultimo compositore, in particolare, Dindo si soffermerà durante più concerti, in una sorta di parte monografica alla scoperta di un grande nome della storia della musica non ancora, probabilmente, apprezzato e conosciuto appieno. Si comincerà dalla sua prima sinfonia. Parte del programma, anche il bellissimo concerto per violoncello di Haydn, una delle più belle pagine per lo strumento di cui Dindo è virtuoso per eccellenza.

Andando per ordine, il primo brano in programma sarà la Sinfonia N.13 in Fa Maggiore K.112 di Wolfgang Amadeus Mozart, una composizione giovanile, scritta all'età di quindici anni, durante il suo secondo viaggio in Italia. Mozart si trovava a Milano, dove si esibì a Palazzo Melfi e per l'occasione venne ascoltato dal famoso musicista sinfonista Giovanni Battista Sammartini. Si esibì anche in casa del conte Carlo Giuseppe Firmian, ministro plenipotenziario dell'imperatrice Maria Teresa in Lombardia. Per l'illustre committente furono composti il Divertimento K. 113 e due Sinfonie, una in Do Maggiore e, appunto una in Fa Maggiore, K. 112. In quest'ultima Mozart non solo dimostra di aver assimilato lo stile sinfonico di Sammartini, nonché quello di Haydn, ma anche di trascendere i modelli, anticipando soluzioni espressive dell'estrema produzione sinfonica. In particolare il musicologo Giovanni Carli Ballola riscontra analogie tra il primo tempo di questa Sinfonia e l'Allegro vivace della Sinfonia "Jupiter", l'ultima sinfonia di Mozart. Nel primo movimento della Sinfonia in Fa Maggiore K.112, infatti, le idee tematiche non sono due, come di consueto, ma tre, e proprio il "terzo tema" sarà in rilievo nello sviluppo.

Il delicato Andante sembra richiamare la scuola napoletana e Giovanni Paisiello, il Minuetto è caratterizzato da un insistente ritmo sincopato, il Trio appare insolitamente drammatico, infine l'Allegro, dopo un insistito episodio drammatico, conclude gioiosamente la composizione. Il primo Concerto per Violoncello di Franz Joseph Haydn, scritto probabilmente tra il 1761 e il 1765, fu a lungo ritenuto perduto, finché, nel secolo scorso, un musicologo non lo ritrovò nel Museo Nazionale di Praga, in una collezione di manoscritti del XVIII secolo. Nel 1962 il Concerto fu eseguito a Praga dal violoncellista Milos Sádlo, ottenendo un grande successo e da allora viene spesso eseguito. Pare che Haydn avesse scritto il Concerto N. 1 per Violoncello e orchestra per Joseph Weigl, violoncellista dell'orchestra di corte degli Estherházy. Il Concerto di Haydn oscilla tra lo stile barocco e quello classico che lo stesso Haydn stava definendo in quegli anni. Franz Schubert, scrisse la sua prima sinfonia nel 1813, a soli 16 anni.

Il musicista austriaco la dedicò a Franz Innocenz Lang, direttore dello Stadkonvit di Vienna, un convitto civico nel pieno centro della capitale, dove Schubert trascorse la sua adolescenza, dal 1808 al 1813. Lang era un grande appassionato di musica e l'esecuzione della Sinfonia fu affidata ad un'orchestra formata da studenti del convitto e fortemente sostenuta dal direttore. A soli sedici anni "il musicista … già possedeva una sicura tecnica, e sapeva costruire saldamente un pezzo di musica rifacendosi apertamente ai modelli della scuola viennese e soprattutto a Beethoven" (G. Manzoni). Il secondo tema del primo movimento (Adagio. Allegro vivace), in effetti, ricorda la sonata "Patetica" per pianoforte Op. 13, mentre più personale appare il tenero "Andante"; il Minuetto e il vigoroso "Allegro vivace" si avvicinano nuovamente allo spirito mozartiano e beethoveniano.