Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni

8 ottobre 2007 | 09:18
Share0
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni

Il convegno è inserito nella campagna “Prima che sia troppo tardi”, promossa dalle Associazioni del mondo cattolico per la riduzione del debito dei Paesi del Terzo Mondo

Le immagini sono di Lorenzo Trevisan 

Sabato 6 ottobre a presso il Teatro del Casino di Sanremo si è tenuto il convegno celebrativo dei 40 anni dell’enciclica Populorum Progressio di PaoloVI. All’introduzione di S.E. mons Alberto Maria Careggio Vescovo di Ventimiglia Sanremo è seguita la relazione del Prof. Carlo Lupi.
Quaranta anni ma ancora viva e attuale, l’enciclica sociale “Populorum Progressio” di Paolo VI compie quarant’anni ma sembra scritta ai nostri giorni. Nelle sue linee portanti, nel suo contenuto profondo, nelle sue intuizioni circa il futuro, non solo è sempre attuale, ma mostra come cogliesse, già allora, gli indirizzi di un futuro che appena si delineava all'orizzonte.
Il grande tema di cui tratta è lo sviluppo, collocato però in un mondo che cambia, dove si coglie già il processo di mondializzazione: La questione sociale ha acquistato dimensioni mondiali.
Ma lo sviluppo che si richiede non è solo crescita materiale, è sviluppo integrale. Ogni uomo e l'umanità tutta sono chiamati a tale sviluppo plenario che è reso possibile da una fattiva solidarietà che si distende nello spazio e nel tempo: Le civiltà nascono, crescono e muoiono.Ma come le ondate dell'alta marea penetrano ciascuna un po' più a fondo nell'arenile, così l'umanità avanza sul cammino della storia.
L'enciclica, pur analizzando il contesto delle strutture economiche, sociali e politiche, non si stanca mai di richiamare la centralità dell'uomo, la sua dignità, il suo valore.
E rivendica il ruolo del lavoro, della cultura, della politica, dei corpi intermedi, quali protagonisti dell'opera da intraprendere.
Durante il convegno hanno apportato contributi su temi specifici del lavoro ed emigrazione, famiglia, etica nell’economia, OGM (organismo geneticamente modificati) Giovanni Perotto (Azione Cattolica), Remigio Daquaro (CISL), Maurizio Marmo (Caritas), Adriano Balestrino (Coldiretti), Fulvio Ascondo (ACLI).
Al termine del convegno sono strate raccolte firme per il progetto “Liberi da OGM” sostenuto tra gli altri da Coldiretti, Acli, Caritas, Cisl.
Il convegno è inserito nella campagna “Prima che sia troppo tardi”, promossa dalle Associazioni del mondo cattolico per la riduzione del debito dei Paesi del Terzo Mondo. A sette anni dall’appello lanciato da Giovanni Paolo II durante il grande giubileo del 2000 per l’abolizione del debito dei paesi del terzo mondo, molta è la strada da percorrere: dopo una iniziale adesione i gesti concreti si sono rarefatti e si rischia di giungere al traguardo del 2015 senza un risultato tangibile. Ecco la necessità di rimettere al centro del dibattito politico delle nazioni il tema del debito del terzo mondo.