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Premio per lo studente imperiese Alessio Arbustini 1° nel concorso “La lettura non va in esilio

17 ottobre 2007 | 14:45
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Premio per lo studente imperiese Alessio Arbustini 1° nel concorso “La lettura non va in esilio

Ad accompagnare Alessio saranno il Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico, Professoressa Annamaria Fogliato e Susanna Bernoldi, del Gruppo A.I.FO. di Imperia

Sono stati quasi ventimila gli studenti che nello scorso anno scolastico hanno incontrato dei rifugiati e hanno così conosciuto, dalla voce delle vittime, la più drammatica tra le cause dell'immigrazione. È il progetto "La lettura non va in esilio" organizzato dal Centro Astalli (il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati) con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Comune di Roma. Quest'anno all'iniziativa è stato affiancato un concorso letterario, "La scrittura non va in esilio", che ne è, allo stesso tempo, il corollario e lo strumento di verifica. Vi hanno potuto partecipare – con un racconto sul tema dell'immigrazione, dell’esilio e dell’intercultura – tutti gli studenti che avevano aderito al progetto principale. Domattina alle 10.30 a Roma presso l’Oratorio del Caravita saranno premiati i vincitori, ossia Alessio Arbustini, 18enne di Imperia e, seconda classificata, Salvina Mastrolembo, 17enne di Roccella Valdemone, paese in provincia di Messina. Alessio – vincitore del primo premio, la partecipazione al viaggio in Africa che ogni anno viene organizzato dal sindaco di Roma Walter Veltroni – ha raccontato la storia di una fuga dalla Somalia.  Ad accompagnare Alessio saranno il Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico, Professoressa Annamaria Fogliato, nella doppia veste di Preside e madre, nonchè Susanna Bernoldi, del Gruppo A.I.FO. di Imperia che da anni porta in tutti gli Istituti superiori di Imperia (nonche' Sanremo e Scuola Media di Ventimiglia Alta) i progetti che il Centro Astalli ha elaborato per aprire menti e cuori ai giovani e liberarli da quei pregiudizi che derivano dall'ignorare le motivazioni che spingono un rifugiato ad abbandonare la sua terra.