Palazzi della Salute e convegno Cgil, interviene il Comitato per la difesa del Saint Charles

7 ottobre 2007 | 20:14
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Palazzi della Salute e convegno Cgil, interviene il Comitato per la difesa del Saint Charles

Il portavoce Donato Basilii, a nome del sodalizio esprime nuove considerazioni sull’assetto sanitario della provincia di Imperia.

Donato Basilii, a nome del Comitato permanente per la difesa e il potenziamento del servizio sociosanitario dell'Ospedale Saint Charles di Bordighera, ha inviato una lettera di considerazioni (che noi riportiamo integralmente) su "I palazzi della Salute" e un recente convegno della Cgil

I Palazzi della Salute, alcuni giorni dopo.

Dopo aver partecipato al convegno organizzato dalla CGIL della Provincia di Imperia, occorre a nostro parere fare alcune riflessioni. Abbiamo apprezzato molto il convegno, molto attuale, e, in particolar modo l'intervento fatto dal responsabile nazionale dei pensionati Bruno Benigni che, nell'occasione ha presentato un progetto riportato in un suo libro, tutto il contenuto e l'intervento è da noi condiviso, in quanto il progetto va incontro alle esigenze dei cittadini, per quanto riguarda l'organizzazione dell'assistenza territoriale che viene concentrata in un unico stabile, di facile utilità ed accessibilità, dove si possono trovare tutti i servizi attualmente sparsi nel territorio.

A nostro parere visto l'orografia le distanze Kilomeriche, le difficoltà viarie delle vallate e della costa, alcuni servizi come i centri prelievi, gli ambulatori per le vaccinazioni, delle visite per rinnovo patenti, visite per inabilità, e certificazioni varie, devono restare almeno due volte la settimana o in base alle richieste, dislocati in centri quali: Pieve di Teco, Diano Marina, Porto Maurizio. Il progetto e l'intervento lo abbiamo apprezzato anche perché concretizza anche un nostro pensiero, che tali strutture riguardano un nuovo tipo di organizzazione de territorio, sono in più e non vanno a sostituire gli Ospedali esistenti, soprattutto per la nostra realtà provinciale, dove ve ne sono tre uno per ambito.

Pertanto a queste condizioni e con quei compiti siamo favorevoli alla costituzioni dei Palazzi della Salute.
Non devono servire a risparmiare ulteriormente le spese della sanità ligure, in quanto, non è da noi che la Regione deve risparmiare, lo fanno già da circa venti anni, dandoci il 20% in meno della quota capitaria spettante, condizione per la quale siamo al 152 posto della statistica ERA sulle morti evitabili tra le 168 ASL d'Italia. (Genova al 2°)

Abbiamo appurato, sentiti i loro interventi che sono tutti favorevoli alla chiusura dell'Ospedale di Imperia, a partire dal Sindaco di Imperia, addirittura è stato chiesto di trasferire e proporre questo tipo di progetto avanzato, a livello nazionale, che va oltre a tutti gli altri progetti in fase studio nelle altre regioni, in pratica nessuno di loro li ha concepiti per sostituire ospedali, mentre da noi la sperimentazione è sempre al di là degli altri progetti, con la complicità di chi è sempre d'accordo, mentre a nostro parere dovrebbe pretendere più servizi più fondi, almeno pari alle altre Province.

Chiuderanno gli Ospedali di Bordighera, di Imperia e di San Remo, chiuderanno i Pronti Soccorsi attualmente esistenti che sono quei servizi di cui necessitano di più attualmente i cittadini, dicono che miglioreranno i servizi, secondo noi è trasparente che i servizi diminuiranno, da tre Ospedali si passerà ad uno con le stese caratteristiche dei tre esistenti, da due DEA di primo livello ed un Pronto Soccorso si passerà ad uno, un DEA di primo livello, allontanandolo dai cittadini delle vallate e dei territori agli estremi della Provincia.
Dove sta il miglioramento dei servizi ????

Metteranno in funzione dei punti di primo intervento, servizi che non avranno nulla a che vedere con l'emergenza, quella che serve, quella che viene garantita e funziona attualmente nonostante tutte le difficoltà nei nostri tre Ospedali.

Tutti questi progetti studiati e presentati bene hanno fatto distogliere le menti dei nostri amministratori sul problema reale " i fondi che non ci danno e che ci spettano della quota capitaria", se avessimo quelli e se si decidessero a razionalizzare dove vi è di tutto e di più, la nostra Provincia potrebbe mantenersi bene sia i tre servizi Ospedalieri migliorandoli, magari costruendone uno nuovo nell'ambito sanremese con tutte quelle specialità che ora non ci sono, in modo che i nostri concittadini non saranno più obbligati a fare i viaggi della speranza, ed anche se la D.ssa Canini dice che non risono le statistiche per giustificare la presenza nel nostro territorio di una cardiochirurgia ed una neurochirurgia, si vede che non è delle nostre parti, non sa che il clima ci ha fatto conoscere in tutta Europa già dallo scorso secolo, qui si guarisce prima e meglio, potrebbero diventare centri di attrazione non solo del nord Italia, ed invertire la tendenze delle fughe sanitarie, ed ancora se i tempi d'attesa per fare degli interventi per le specialità sopra dette sono lunghi, mesi e mesi tali da far emigrare i nostri concittadini e non solo della nostra Provincia, vuol dire che i servizi esistenti in Liguria non sono sufficienti.

Ed avendo a disposizione le quote capitarie spettanti si potrebbero potenziare i servizi territoriali migliorandoli anche con i palazzi della salute.

Possibile che nessuno riflette e pensa ai concetti sopra esposti ?
Possibile che non ci sia la volontà di rivendicare un diritto sacrosanto ?

Peccato per i demeriti riscontrati e per gli errori riconosciuti anche dal Segretario provinciale della CGIL:
Non è parso un'AVANZARE DELLE PROPOSTE PER CREARE UNA DISCUSSIONE SULLA RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO, A NOSTRO PARERE È PARSO UN PLACET INCONDIZIONATO DELLE VOLONTÀ ASL E DELL'ASSESSORE, COSI EVIDENTE CHE ALLA FINE HANNO FATTO FESTA TAGLIANDO ANCHE UNA TORTA, COME SE FOSSSE GIÀ UNA INAUGURAZIONE.

Tutti gli interventi, meno uno, dicevano le stesse cose. (erano d'accordo)
Non è stata data la possibilità ai cittadini ed a loro rappresentanti di dire nulla, neanche se erano d'accordo.
Non è stato possibile sentire dei cittadini che la pensano decisamente in modo diverso, ed hanno dei forti dubbi, delle perplessità, sui progetti così come concepiti e ben presentati, difficilmente contestabili, se non a conoscenza reale della situazione.
Noi eravamo stati invitati, nessuno lo aveva chiesto, potevano anche non invitarci, non ci hanno dato neanche la possibilità di ringraziarli e di complimentarci della riuscita del convegno, non volevamo creare nessuna conflittualità, o fare propaganda, visto che eravamo ospiti.
Abbiamo ed avremo tutte le possibilità di socializzare democraticamente, le nostre idee, i nostri progetti, di far capire i nostri suggerimenti.

Il comitato