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operaio morì folgorato in cantiere, assolto artigiano edile di Sanremo

8 ottobre 2007 | 14:26
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operaio morì folgorato in cantiere, assolto artigiano edile di Sanremo

Nel corso della discussione, il giudice Vincenzo Purpura ha evidenziato come alla base della disgrazia ci sia stato un gesto di imprudenza da parte della giovane vittima.

Un artigiano edile sanremese, Cristian Libonati, accusato di omicidio colposo in merito al decesso per folgorazione di un operaio, all'epoca dei fatti trentenne, e' stato assolto, oggi, dal giudice Vincenzo Purpura, perche' il fatto non sussiste. La vicenda risale al primo settembre del 2004 e riguarda i lavori di ristrutturazione di un alloggio di via Pietro Agosti, a Sanremo, dove era in previsione la realizzazione di un bar con annesso circolo ricreativo. Il giovane, Antonio De Filippo, originario di San Valentino Torio (Salerno), ma domiciliato a Sanremo, mori' fulminato, dopo aver tranciato un cavo dell'alta tensione.

L'accusa, corroborata dal procuratore Mariano Gagliano, sosteneva che l'incidente si verifico' per il mancato rispetto della normativa di sicurezza nel cantiere, per il quale l'artigiano figurava come titolare del contratto di locazione. Di parere diverso la difesa, sostenuta dall'avvocato sanremese Alessandro Buscaglia, che ha evidenziato l'imprudenza all'origine della disgrazia. In pratica, il giovane operaio, nel corso di lavori per la sistemazione di una scatola di derivazione, nell'aprire una falla sulla parete dell'edificio incontrò un cavo elettrico che recise utilizzando delle tenaglie non isolate. Nel corso dell'udienza, si sono costituiti parte civile la moglie e i figli della vittima.