In appello dichiarata idonea all’adozione la coppia che desidera la russa Giulia

19 ottobre 2007 | 11:07
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In appello dichiarata idonea all’adozione la coppia che desidera la russa Giulia

Sinora non era mai successo che la Corte d’Appello desse torto al Tribunale in materia

E’ idonea ad adottare la piccola Giulia, la coppia di Imperia, assistita dall’avvocato Andrea Bava, la cui richiesta in merito nei mesi scorsi era stata bocciata dal Tribunale dei Minori di Genova, sulla scorta di un rapporto negativo presentato dai Servizi sociali del Tribunale. La decisione che non ha precedenti nella storia recente della giustizia minorile in materia d’adozioni nel distretto di Genova, è stata presa ieri dalla sezione per i minori presso la Corte d’Appello del capoluogo ligure, appositamente riunita in camera di consiglio.

“La coppia imperiese, di cui ovviamente per ragioni di privacy non è stato reso noto il nome, è perfettamente idonea all’adozione internazionale e dunque deve essere riformata la sentenza di primo grado resa dal Tribunale per i minorenni” ha sentenziato il collegio di seconda istanza presieduto dal magistrato Mario Torti. Giulia è russa ed è entrata in contatto con la coppia imperiese in occasione delle frequenti vacanze estive che i bambini orfani provenienti dal mondo ex sovietico compiono in Italia grazie all’interessamento di molte associazioni di volontariato allo scopo costituite. Certamente c’è anche chi gioca sporco e cerca di intrufolarsi nella filiera dei viaggi che questi poveri bambini compiono qui da noi alla ricerca di qualche settimana di sole e di affetto per cercare di costruirvi un ignobile business, ma in gran parte le associazioni che mettono in contatto famiglie ospitanti e piccoli ospitati sono composte da persone che operano in nome dei principi di fratellanza e gratuità del proprio impegno a favore del prossimo. Purtroppo ogni qual volta si parla dell’adozione di un minore dell’Est Europa, meglio se slavo, il pensiero corre al caso della piccola Vika, che la famiglia ospitante di Cogoleto voleva tenere con se a tutti i costi. Sarebbe però bene capire che ogni storia e a sé e quindi non è proprio il caso di fare paragoni. Giulia proviene da una cittadina della sterminata pianura russa: non ha più i genitori, dunque vive in un orfanotrofio. Circa tre anni fa è arrivata per la prima volta ad Imperia per una vacanza premio e da allora ogni anno è ospite della stessa coppia che già ha una figlia naturale di tredici anni. Ragazzina e famiglia ospitante ben presto sono entrati in un tale grado di empatia che qualche mese fa la coppia imperiese si è decisa a fare il grande passo ed ha chiesto l’adozione internazionale di Giulia. Le leggi in materia sono farraginose, ma con la Russia pare non ci siano gli stessi problemi che esistono con altri stati come Bielorussia o Ucraina. Il bastone tra le ruote agli sposi imperiesi l’ha messo però il servizio di assistenza sociale del Tribunale dei minori genovese: “ Troppo immaturi i due, non sono in grado di capire le difficoltà dell’adozione di una minore straniera già prossima all’adolescenza. Sarebbe meglio soprassedere onde evitare una crisi di rigetto che per Giulia potrebbe essere letale” hanno concluso gli assistenti sociali liguri. Immediato il rigetto della domanda da parte dell’organo presieduto da Adriano Sansa. A queste conclusioni la famiglia imperiese ha reagito proponendo appello ed alla fine l’ha spuntata. “ Il fatto che la coppia già abbia cresciuto una figlia adolescente in maniera egregia dimostra che non è poi tanto sprovveduta e superficiale  e quindi può essere ammessa all’adozione internazionale”, hanno motivato i magistrati d’appello, ribaltando la sentenza di primo grado. Certamente Giulia andrà seguita dal servizio sociale della città d’Imperia durante il suo inserimento nella società italiana, tanto diversa da quella russa, ma perché precluderle un futuro di speranza solamente per paura che si ripeta un nuovo caso Vika?