Il resoconto del 18° “Motogiro della Strega” organizzata dal Moto club Valle Argentina

Domenica 14 si è svolta la 18a edizione del “Motogiro della Strega” a cura del Moto club Valle Argentina di Taggia. La classica manifestazione di fine stagione è stata di nuovo coronata da una elevatissima affluenza di pubblico, avendo chiuso le iscrizioni staccando il tagliando numero 1846, anche se molti dello staff confidavano di riuscire a superare finalmente la soglia dei 2000 iscritti, mancati l’anno scorso solo per 50 unità. Gli amici motociclisti, molti dei quali arrivati nel pomeriggio di sabato (quando erano pronte le guide del Centro Culturale Tabiese che li hanno accompagnati a visitare il centro storico), si sono incontrati a Taggia in piazza Cavour per l’iscrizione e la colazione con caffé e tè bollenti, brioches appena sfornate e ancora calde e crostatine alla frutta. Da lì sono ripartiti per un tour sulle nostre strade in direzione di Bordighera e poi Isolabona, dove era previsto un nuovo punto di ristoro coi canestrelli di Taggia, sardenaira e bevande varie, in collaborazione con l’apprezzatissima Pro-loco di Isolabona. Di nuovo in sella fino a Molini di Triora (passando per Baiardo  e Monte Ceppo), per l’aperitivo (grazie alla Pro-loco di Molini) e le tartine con salse tipiche offerte da “Costa Ligure”. L’ultimo sforzo li ha portati a Triora per il “rancio”: salamino, fetta di mortadella, polenta al sugo, salsiccia e fagioli fino alle caldarroste (e qui un ringraziamento va alla magica Pro-loco di Verdeggia che è intervenuta in forze ed alla Pro-Triora che ci ha messo a disposizione le attrezzature). Oltre a tutto ciò, nella quota di iscrizione di erano compresi il  biglietto di ingresso al “Museo etnografico e della stregoneria” di Triora  ed un ricordo della manifestazione: quest’anno un tappetino per il mouse personalizzato dal Moto club. Alcune interviste volanti hanno confermato la buona riuscita della manifestazione e il gradimento da parte dei partecipanti, che non hanno nemmeno dovuto sopportare code troppo lunghe ai punti di ristoro, grazie al perfetto coordinamento degli addetti.