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Il delitto di Vasia: rinviati a giudizio i coniugi killer. Udienza in Corte d’Assise il 20 novembre

23 ottobre 2007 | 12:43
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Il delitto di Vasia: rinviati a giudizio i coniugi killer. Udienza in Corte d’Assise il 20 novembre
Il delitto di Vasia: rinviati a giudizio i coniugi killer. Udienza in Corte d’Assise il 20 novembre
Il delitto di Vasia: rinviati a giudizio i coniugi killer. Udienza in Corte d’Assise il 20 novembre
Il delitto di Vasia: rinviati a giudizio i coniugi killer. Udienza in Corte d’Assise il 20 novembre

Sono accusati, in concorso, di omicidio volontario premeditato per la simulazione di un incidente stradale mortale finalizzato, secondo l’accusa, alla riscossione di diverse assicurazioni sulla vita.

Il giudice Fabio Favalli di Imperia ha appena letto, in udienza, il decreto che dispone il giudizio i coniugi russi: Roman Antonov e Maria Antonova, accusati di omicidio volontario premeditato in concorso, in merito alla simulazione di un incidente stradale mortale finalizzato, secondo l'accusa, alla riscossione di diverse assicurazioni sulla vita. Il tribunale ha, poi, fissato al 20 novembre prossimo l'inizio del processo presso la Corte di Assise di Imperia. L'udienza non si terra', infati, davanti al giudice ordinario, in quanto i due coniugi hanno rifiutato l'ipotesi del rito alternativo, che avrebbe potuto consentire a entrambi di ottenere sconti di pena. In questo caso, invece, rischiano l'ergastolo. I fatti avvennero, a Prela', un piccolo centro dell'entroterra di Imperia, nel maggio dell'anno scorso. Il marito aveva stipulato alcune assicurazioni sulla vita, in Francia e in Italia. Per simulare la sua morte, tuttavia, secondo quanto affermato dall'accusa – sostenuta dal pubblico ministero Filippo Maffeo – all'interno della macchina con la quale avrebbe dovuto simulare l'incidente aveva messo il corpo di un giovane ucraino, Vitaly Skrinnyk, conosciuto su internet. Sempre secondo il castello accusatorio, Antonov simulo' l'uscita di strada, l'incendio della vettura e la sua esplosione provocata dalla presenza di una bombola del gas. Subito dopo, l'accaduto incarico' la moglie di denunciare la sua scomparsa e di procedere al riconoscimento della vittima. Maria Antonova era stata anche incaricata dal marito di ritirare i premi in denaro delle assicurazioni.