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Delitto Multari, domani una nuova diretta della Tv delle Libertà, a Sanremo

11 ottobre 2007 | 08:45
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Delitto Multari, domani una nuova diretta della Tv delle Libertà, a Sanremo

Torna a far discutere l’efferato delitto di Sanremo e la figura di Luca Delfino, il trentenne genovese che ha ucciso l’ex fidanzata con quaranta coltellate.

Torna a far discutere il deditto Multari. Domani, a Sanremo, la Tv della Libertà torna in diretta con un gazebo per discutere dell'efferato delitto. "Il Circolo della Libertà "Noi gente comune" – spiegano i promotori – è intervenuto in data 3 Settembre 2007, con uno speciale realizzato con la "Tv della Libertà", sull'efferato omicidio di Maria Antonietta Multari, da parte di Luca Delfino. In quell'occasione abbiamo promesso di non dimenticare Maria Antonietta e di continuare a "vigilare" sul caso, onde evitare che sia fatta l'ennesima "schifezzuola" giudiziaria all'italiana!Sono passate poche settimane, ma già cominciano ad emergere elementi davvero allarmanti. E' in atto una vera campagna, anche mediatica, per rivalutare la figura di Luca Delfino, per portarlo in "carrozza" alla semi-infermità mentale e per screditare i genitori della povera Maria Antonietta. Partiamo da Luca Delfino. Luca Delfino ha chiesto di parlare con un religioso ed ha ricevuto la visita di un parroco colombiano di Sanremo, al quale ha continuato a dire di non sapere quanto successo e di non ricordare nulla. Ottima mossa, l'incontro con un religioso lo pone in un'alea "buonista" di "sereno pentimento" e confermare anche al sacerdote di non ricordarsi nulla, avvalora la sua tesi di purezza e di trasparenza, davanti all'opinione pubblica".

E poi. "Delfino continua a lamentarsi del regime carcerario e delle minacce ricevute dai vari detenuti, il suo avvocato Lamonaca dice che è trasandato, che ha capelli e barba lunga, che resta sempre in cella e tutto per dare l'impressione di una povera persona, privata anche dei diritti più elementari. L'oggetto delle sue colpe deve passare in secondo piano, in fondo aggiungiamo noi, che cosa ha fatto Delfino di così malvagio, ha "solo" trucidato selvaggiamente, con "appena" 44 coltellate, una ragazza inerme ed indifesa. Il suo dirimpettaio di cella gli avrebbe addirittura tirato un accendino (!), gesto davvero ignobile, ma come può permettersi un essere umano di tirare un accendino ad una così bella persona come Delfino? Si è anche saputo che Delfino era in ansia perché non vedeva da qualche tempo il suo avvocato, ottima mossa anche questa, Delfino descritto da tutti i giornali come un brutale e feroce assassino è capace di provare sentimenti, di provare "ansia", come tutti i comuni mortali. Delfino vuole incontrare suo padre, gli scrive una toccante lettera, ed anche in questo caso prova "ansia" nel non vederlo e nel sentire che ai colloqui chiamano sempre e solo gli altri detenuti (lì raggiungiamo davvero livelli da libro Cuore), un bravo figliolo insomma, il figliolo che tutti noi vorremmo avere".

Ancora i promotori: "Quando si trattava di colpire a morte le sue vittime invece Delfino non era ansioso, anzi… E ancora Delfino prova forti dolori alla mano ferita, che dopo una visita a Savona non è stata più curata, questo ancora per generare pietismo nei suo confronti, l'Italia come sappiamo è un paese di garantisti e crocerossine ed il suo avvocato Lamonaca, conferma di aver addirittura visto la mano di Delfino ancora gonfia e dolorante… L'attenzione pubblica quindi si deve concentrare sulla povera mano e non su quello che quella mano ha fatto! Non dimentichiamoci che con quella mano Delfino ha "solo" impugnato un coltello ed ha inferto 44 coltellate alla sua ex fidanzata, facciamo un referendum e vediamo quanti cittadini vorrebbero curare quella mano o vorrebbero piuttosto tagliarla e a tal proposito trovate sul nostro sito www.cdlsanremo.blogspot.com un sondaggio… Ed infine ecco il "colpo di teatro", quello che ancora mancava, Delfino si lamenta e si permette di esprimere giudizi negativi nei confronti dei genitori di Maria Antonietta, rei di non aver aperto la lettera, che ha mandato loro suo padre".

Concludono: "Il problema quindi non è più quello di dare una giusta e severa pena a Delfino, i veri colpevoli di tutta questa storia sono i genitori di Maria Antonietta, che addirittura si rifiutano di leggere una lettera del "povero" papà del carnefice della loro figlia. E tutto questo mentre sui giornali esce, guarda caso, l'accusa a Rocco e Rosa Multari, di andare in TV per denaro… Ma come, con tutta la "fatica" che la povera "vittima" Luca Delfino ha fatto per ammazzare la loro figlia, ben 44 coltellate, che gli sono costate anche il ferimento della mano e forse, almeno qualche mese di galera in condizioni disagiate, adesso i genitori di Maria Antonietta vanno in Tv per soldi? … A questo punto siamo pronti a tutto e non ci stupiremo se a Delfino, oltre al riconoscimento dell'infermità mentale, sarà anche intitolata un'aula del Senato, come al suo illustre concittadino Carlo Giuliani, premiato per aver perso la vita, nel "nobile" ed estremo tentativo di colpire un Carabiniere con un estintore, durante il G8 di Genova e lì un'inquietante collegamento c'è già, il magistrato Enrico Zucca, che non ha fatto incarcerare Delfino, dopo il primo delitto è lo stesso che sta indagando sui fatti del G8…".
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