La richiesta dal carcere |
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Delitto Multari: “Delfino vuole vedere il padre”, l’appello dell’avvocato genovese Lamonaca (Audio)

8 ottobre 2007 | 13:26
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Delitto Multari: “Delfino vuole vedere il padre”, l’appello dell’avvocato genovese Lamonaca (Audio)
Delitto Multari: “Delfino vuole vedere il padre”, l’appello dell’avvocato genovese Lamonaca (Audio)
Delitto Multari: “Delfino vuole vedere il padre”, l’appello dell’avvocato genovese Lamonaca (Audio)
Delitto Multari: “Delfino vuole vedere il padre”, l’appello dell’avvocato genovese Lamonaca (Audio)

Il trentenne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata ha anche domandato di incontrare per la seconda volta il sacerdote colombiano don Rito Alvarez.

"Ho incontrato Luca Delfino, nei giorni scorsi, e mi ha ribadito che vuole incontrare il padre. So che gli ha scritto una lettera e capisco pure che sia ancora piuttosto stordito e sbigottito per l'accaduto, ma ritengo che se potesse vederlo di persona potrebbe essere per lui di conforto".

A lanciare l'appello e' l'avvocato genovese Riccardo Lamonaca, che difende il trentenne accusato di aver accoltellato e ucciso l'ex fidanzata Maria Antonietta Multari, il 10 agosto scorso a Sanremo. Delfino,  che si trova recluso presso le carceri di Valle Armea, nella citta' dei fiori, ha chiesto anche di poter rivedere don Rito Alvarez, il sacerdote colombiano che aveva incontrato il 25 settembre scorso, in cella. Quello con don Rito era stato un incontro quasi casuale, in quanto il sacerdote si reca spesso al penitenziario di valle Armea per incontrare i detenuti di origine ispanica e il compagno di cella di Delfino e' appunto spagnolo. Nel frattempo, proseguono gli esami e i test psicologici per ricostruire il grado di capacita' di intendere e volere dell'imputato al momento dell'omicidio. Nei prossimi giorni, Delfino sara' sottoposto, oltre ai classici test psicologici, anche a un elettroencefalogramma, una Tac e altri riscontri.

"Il 27 ottobre prossimo ci sara' un nuovo incontro con i periti – spiega il suo legale – anche se il mio assistito attende ancora di essere operato e visitato alla mano che si e' ferito il giorno dell'aggressione".