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Corruzione a Sanremo: determinante l’autoaccusa per falso e truffa del commercialista Lorenzi

16 ottobre 2007 | 12:55
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Corruzione a Sanremo: determinante l’autoaccusa per falso e truffa del commercialista Lorenzi

Il tribunale collegiale ha ritenuto fondamentale la testimonianza di Lorenzi che da una parte ha ammesso di aver sentito parlare Esposito di tangenti e dall’altra ha dichiarato di aver, lui stesso, falsificato alcuni preventivi di spesa.

Determinanti per l'esito processuale dell'inchiesta per tangenti, culminata oggi con la condanna a 4 anni e 5 mesi di reclusione dell'ex assessore al turismo, Antonio Bissolotti e dell'imprenditore nel campo degli spettacoli, Angelo Esposito, e' stata l'auto accusa (per truffa e falso) dell'ex commercialista di Esposito, Silvano Lorenzi, teste chiave della difesa, il quale ha dichiarato in sede di testimonianza di aver piu' volte falsificato i consuntivi di spesa del proprio cliente, in modo che potessero combaciare con i preventivi (gonfiati) presentati in Comune e in base ai quali venivano rilasciati i contributi. Lorenzi, difeso dall'avvocato Giancarlo Giordano, venne condannato a 8 mesi di reclusione. L'ex commercialista, in fase di deposizione, disse pure di aver sentito parlare di tangenti che Esposito avrebbe dovuto versare a Bissolotti. Nel compilare la motivazione, il collegio ha fatto cenno all'importanza processuale delle dichiarazioni di Lorenzi, facendo notare come alcune contraddizioni rese in udienza, fossero il frutto di un atteggiamento spontaneo, al contrario della linearita' di altre deposizioni, che facevano balenare il sospetto di un disegno dietro, di un copione.